Boston, gatto chiamato in tribunale come teste giurato

In America tutti hanno il diritto/dovere, se chiamati, di sedere nella giuria ai processi. E’ dovere di ogni cittadino… ma anche di ogni gatto? A quanto pare, se pure quando si tratta di abbandoni, maltrattamenti ed esperimenti scientifici le sorti dei mici non siano equiparabili a quelle degli umani, sul fronte della giustizia sembra che proprio che “la legge sia uguale per tutti”. Per lo meno a Boston, dove un gatto di casa è stato chiamato a comparire in tribunale come membro della giuria!

Il suo nome è Sal, e la sua proprietaria lo ha inserito nell’ultimo censimento sotto la voce “animali domestici”, ma evidentemente alla burocrazia deli Stati Uniti non interessa a che categoria appartenga: è stato censito e ora deve venire a sedere in giuria. Poco conta che la sua proprietaria abbia fatto presente che è un gatto, con tanto di certificato del veterinario. Ha anche precisato che il suo gatto non capisce e non parla inglese, ma alla corte non importa: il 23 marzo Sal dovrà essere in aula.

La sua padrona, Anna Esposito, ha qualche dubbio “Quando gli chiederanno di pronunciare il verdetto “colpevole o non colpevole” cosa dovrebbe dire? Miao?”. Anche il marito di Anna, Guy, è sbalordito: “A Sal piace molto sare seduto sulle mie ginocchia mentre guardiano i film polizieschi in tv, ma nonostante questo secondo me resta inadeguato al compito di giurato”.

Beh, a dire il vero il regolamento non richiede che i giurati padroneggino perfettamente l’inglese, e le uniche ragioni che possono esentarli dall’aobbligo della giuria è la malattia, l’età avanzata o il fatto di essere in prigione. Sal è un giovane, sano e libero, cosa potrebbe impedirgli di fare il suo dovere?

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