Giappone aggancia la crescita e non alza i tassi

Sono giorni positivi per le sedute in borsa di Tokyo, dopo le stime sull’economia, da parte della Bank of Japan (Boj), la banca centrale del Sol Levante.

La Boj, infatti, ha previsto la crescita giapponese per il 2011 in forte rialzo sul 2010, quando si era attestata al 2,1%. Secondo i banchieri di Tokyo, il Giappone crescerà di un ottimo +3,3%, nel 2011, un dato che porrebbe in testa il Paese, nella classifica delle economie sviluppate. Basti pensare che la zona euro dovrebbe crescere di uno striminzito 1,5%, mentre gli stessi USA si fermerebbero al 3%.

Nonostante le prospettive positive per l’economia nipponica, la banca centrale ha deciso di lasciare invariati i tassi, che attualmente sono a livello quasi zero, come negli USA. La decisione conferma la politica monetaria accomodante, di stimolo per l’economia, che va, peraltro, avanti da molti anni in Giappone, non essendo un fatto ricollegabile solo alla crisi e al modo di affrontarla.

Il Giappone, infatti, così come l’Italia, dagli inizi degli anni Novanta si trova in una fase di stagnazione continua, con crescita bassissima, che non riesce ad essere stimolata neanche dalla politica di tassi zero, praticata dalla Bjo. Si parla a tal proposito tra gli economisti di “trappola della liquidità”, per descrivere la situazione in cui si troverebbe il Paese.

Alla notizia dei tassi invariati, lo yen si è deprezzato contro la moneta unica, la quale prosegue la sua corsa contro le valute prncipali, dollaro compreso.

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