Piano economia del governo, da banda larga a piano casa

Ieri, il Consiglio dei Ministri ha esitato il cosiddetto Piano per l’Economia, che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha fortemente voluto e ottenuto. Il piano prevede interventi vari, per favorire la crescita non solo nell’immediato, ma anche nel medio termine; lo stesso Premier ha detto che obiettivo dei provvedimenti è di dare una scossa all’economia, arrivando nell’arco di 3-4 anni a una crescita del pil del 3-4%, ciò che servirebbe all’Italia, per uscire dalle secche di una stagnazione strisciante ventennale.

Tra i punti fondamentali delle nuove misure del governo c’è lo stanziamento di 100 milioni di euro in favore della banda larga, che entro l’anno, dovrebbe raggiungere tutta la popolazione italiana. Mentre, per le imprese che investono in innovazione e ricerca dovrebbero arrivare entro il mese di aprile ben 500 milioni. E altri 915 milioni andranno al sud, indirizzati ai distretti tecnologici. Insomma, un finanziamento cospicuo, che tende a concentrarsi sul sostegno alla tecnologia, per creare sviluppo.

C’è poi il piano casa, già varato oltre un anno fà, ma che le regioni non hanno, in gran parte, attuato, a causa di dissensi politici e per la giungla normativa regionale che circonda la materia, con oltre 1400 leggi.

Il piano verrà rilanciato e questa volta il governo centrale si impegnerà ad attuarlo, dice il premier, che ammette alcuni ritardi dell’esecutivo, dettati dalle distrazioni di una politica, basata negli ultimi mesi sul caso Fini e altro.

Infine, la cornice normativa della Costituzione verrà rivista, agli articoli 41 e 97, rispettivamente sulla libertà di impresa e Pubblica Amministrazione, per creare le condizioni costituzionali di un rilancio delle liberalizzazioni nel nostro Paese.

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