Tremonti, rischio speculazione. Finanza non è cambiata

Affondo del Ministro per l’Economia, Giulio Tremonti, alla trasmissione di Michele Santoro, “Anno Zero”, contro la finanza internazionale. Secondo il numero uno di Via XX Settembre, la quantità di titoli derivati è aumentata in modo notevole, pertanto ciò dimostra che la finanza non è cambiata, rispetto al 2008, ponendosi non al servizio dell’economia reale, ma pretendendo che sia l’economia reale a servirla.

Quindi, secondo Tremonti, in queste condizioni ci si chiede se sia veramente efficace diffondere ottimismo o meno, dato che la finanza primeggia su tutto, poi viene l’economia e dopo ancora la politica. Rimpiange il ministro l’epoca pre-’89, quando prima della caduta del Muro di Berlino, dice, era la politica che stava sopra l’economia, la quale era servita dalla finanza. 

Insomma, per il Ministro Tremonti, in questo periodo storico, stiamo vivendo un mondo alla rovescia, in cui non conterebbe il lavoro, ma la finanza fine a sè stessa. E dice la sua anche sugli scenari del Nord Africa e del mondo arabo in generale, le cui rivolte considera strettamente collegate alle dinamiche della finanza speculativa internazionale, in quanto l’incremento dei prezzi delle materie prime, tra cui i generi alimentari, in questi Paesi determina una questione di vita o di morte.

Non è la prima volta che Tremonti stupisce con le sue affermazioni, considerate quasi assimilabili a molte idee anti-globalizzazione. Lo stesso ministro, agli inizi del 2008, fu artefice di un’analisi, in cui giudicava imminente un crollo della finanza e un collasso del settore bancario, con effetti disastrosi sull’economia reale. Appena tornato al governo nel maggio 2008, quindi, profuse il suo impegno, nonostante un quadro internazionale ancora con prospettive molto ottimistiche, per preparare l’Italia ad affrontare un’emergenza recessione, che si avverò da lì a quattro mesi.

 

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