Rimpasto di Governo, il giuramento e le cautele del Quirinale

Come preannunciato nei giorni scorsi, il 23 marzo è stato definito il nuovo assetto dei Ministeri dell’agricoltura e dei beni culturali con il giuramento dei Ministri Romano e Galan.
Il Premier Berlusconi ha così completato la prima parte del rimpasto di Governo volto ad integrare all’interno della compagine dell’Esecutivo alcuni esponenti del Movimento dei Responsabili, formazione parlamentare nata a sostegno della maggioranza qualche settimana dopo il voto di fiducia del 14 dicembre 2010.
La proposta del Presidente del Consiglio, che aveva comunicato al Capo dello Stato i nomi dei due prescelti per l’incarico, era stata seguita da alcune polemiche, in quanto lo stesso Napolitano aveva richiesto un supplemento di informazioni, in particolare sulla posizione giudiziaria di uno dei due, Saverio Romano, esponente dei Responsabili designato per il Ministero delle politiche agricole e forestali.

Il Presidente della Repubblica infatti, aveva rappresentato al Presidente del Consiglio alcuni dubbi di opportunità politico-istituzionale in ordine alla nomina di Romano, il quale, indagato per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, pur avendo il Pubblico Ministero richiesto la sua archiviazione, è ancora in attesa della decisione del Tribunale, che ha negato l’archiviazione, riservandosi di decidere nelle prossime settimane.
Si era dunque ipotizzata una rottura tra il Capo dello Stato e il Presidente del Consiglio ma la polemica è, almeno per il momento, rientrata.
Napolitano infatti, come dichiarato in una nota del Quirinale, “pur ritenendo che la posizione del Ministro Romano vada al più presto chiarita, non ha rinvenuto ostacoli di carattere giuridico alla sua nomina ed ha pertanto provveduto ad autorizzare il suo giuramento“.

L’insediamento di Romano ha provocato, come prevedibile, le polemiche dell’opposizione, alle quali però lo stesso Ministro ha così risposto: “E’ il primo caso in Italia dove un soggetto politico debba giustificare una richiesta di archiviazione. Io sono incensurato, non ho mai avuto un processo, mai una condanna. Sono dispiaciuto dell’accaduto ma andiamo avanti“.
E con lui, Francesco Pionati, portavoce del Movimento dei Responsabli: “Il Ministro Romano risulta azzoppato per il comportamento senza precedenti del Quirinale. Lo invitiamo percio’ ad andare avanti con il sostegno pieno e la solidarietà di tutto il gruppo”.

Meno polemiche invece hanno seguito la nomina di Giancarlo Galan.
L’ex Ministro delle politiche agricole e forestali, è passato alla direzione del Ministero dei beni culturali, lasciato dal dimissionario Sandro Bondi.
Un esordio positivo quello del Ministro che ha subito incassato dal Consiglio dei Ministri il reintegro del Fus, il fondo per lo spettacolo che la Finanziaria dello scorso anno aveva quasi dimezzato.
Galan ha poi voluto inaugurare il nuovo incarico con queste parole: “Dobbiamo credere nella forza delle idee, lavorare fin da subito per progetti sostenibili, puntare a traguardi raggiungibili, perchè è con le idee e con i progetti che troveremo i finanziamenti necessari e indispensabili per ridare senso e vitalità alla cultura italiana”.

Termina quindi la due giorni di polemiche sulle nuove nomine, in attesa della decisione sulla posizione di Romano e dell’intervento legislativo, che lo stesso Ministro ha preannunciato, per l’allargamento del numero dei dicasteri, i cui vertici dovrebbero includere anche altri esponenti dei Responsabili.

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