Lampedusa, Napolitano: “Le Regioni non si tirino indietro ma l’Europa ci aiuti”

Torna a parlare degli sbarchi a Lampedusa il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e sceglie Ellis Island, isola che tra la fine dell’Ottocento e per tutta la prima metà del Novecento accolse gli emigranti italiani, per rivolgere il suo monito ai Presidenti delle Regioni.
La presentazione del piano Maroni per lo smistamento dei profughi giunti a Lampedusa aveva infatti innescato una corsa allo smarcamento dalla questione da parte di alcune Regioni, che il Capo dello Stato non ha gradito. “A Lampedusa si deve intensificare, come già si sarebbe dovuto fare nei giorni scorsi, l’afflusso dei mezzi necessari per portare via gran parte delle persone sbarcate nei giorni scorsi. L’Italia, le singole regioni italiane, non possono dare uno spettacolo di incertezza e divisioni che purtroppo si rischia di dare. Non ci può essere una regione che accetta di accogliere una parte degli immigrati e un’altra regione che dice di no. Faccio appello allo spirito di coesione e solidarietà che non deve mancare in questo momento.” ha ricordato Napolitano, lanciando un chiaro segnale a quei Governatori che avevano provato a defilarsi.

Ma il Capo dello Stato non dimentica neanche la responsabilità dell’Unione Europea, affermando che “il problema non è solo nostro, ma deve interessare anche l’Europa. E’ per questo che speriamo che nei prossimi giorni possa avviarsi un serio dibattito sulle soluzioni da adottare in sede comunitaria“.

Giorgio Napolitano risponde anche sulla crisi libica e ai cronisti che lo incalzano sull’atteggiamento altalenante del Governo risponde: “Abbiamo interessi energetici in Libia ma questi non sono essenziali per il soddisfacimento del nostro fabbisogno. Questo significa che il Governo e l’Italia tutta debbono agire con forza e vigore nell’azione contro Gheddafi, nel rispetto della risoluzione dell’Onu e delle decisioni della Nato, senza cedere alla tentazione di bilanciare gli interessi“.

Secondo il Presidente della Repubblica è quindi necessario accelerare il processo di transizione democratica e proprio sulla resistenza di Gheddafi dichiara netto: “Speriamo che Gheddafi e il suo entourage capiscano che per loro è ormai impossibile governare la Libia. Gheddafi non ha più la legittimazione internazionale. Noi speriamo fermamente che ci siano nuove forze in Libia per assicurare un nuovo governo, più aperto e più disponibile a soddisfare le aspirazioni di liberà e giustizia dei libici”.
Nel frattempo, il Presidente del Consiglio, ha convocato nella serata di ieri un vertice a Palazzo Grazioli per cercare di risolvere la questione di Lampedusa, nella speranza che il richiamo di Napolitano faciliti il compito di mediazione del Governo.

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