Berlusconi scarica Moratti e Lettieri: candidati non adeguati

Berlusconi e MorattiNon ha nessuna intenzione di recitare il ruolo di buon capitano Silvio Berlusconi, uno di quelli che mettono a rischio la propria vita per rimanere a bordo della nave che affonda, fino a che non ha messo in salvo l’ultimo dei suoi uomini. No, il Presidente del Consiglio ha capito che la nave Pdl sta imbarcando acqua e studia la strategia migliore per salvarsi la sua di pelle, lasciando in pasto alla mareggiata i suoi uomini. Si potrebbero leggere così le indiscrezioni trapelate dal vertice del Popolo della Libertà che si è tenuto oggi a Palazzo Grazioli, secondo cui il premier avrebbe scaricato sui candidati a sindaco di Milano e Napoli la colpa del risultato del primo turno delle amministrative che non ha visto certo trionfare i partiti della maggioranza. Il Cavaliere, secondo quanto riferiscono alcune voci riportate da tutti i maggiori quotidiani, avrebbe affermato che i candidati non si sono rivelati all’altezza della situazione. Le indiscrezioni però sono state smentite dal portavoce del premier, Paolo Bonaiuti, che è uscito a vertice ancora in corso, per dire che le indiscrezioni trapelate non sono veritiere.

Vero è però che Berlusconi non dà ancora per certa la sconfitta ai ballottaggi di domenica e lunedì prossimi e ha intenzione di giocare ancora tutte le carte in suo possesso, non puntando però sul valore nazionale del voto: “Abbiamo dato troppa importante a queste elezioni”, e tornando su un tema a lui caro: “Non possiamo lasciare la città in mano all’estrema sinistra: sarebbe una follia“.

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E stasera Berlusconi tornerà in televisione, dopo le interviste-comizio della settimana scorsa, per partecipare alla puntata di Porta a Porta: l’ennesimo tentativo di provare a rianimare gli elettori delusi del Pdl per tirare la volata finale a Moratti e Lettieri. Tentativo però che sarà l’ultimo, visto che nei prossimi giorni sarà impegnato nel G8, ma che non significa che il Presidente del Consiglio è disposto a metterla nuovamente sul piano personale. In caso di sconfitta, infatti, il colpevole non sarà lui ma i due candidati sostenuti dal centrodestra: come dire che se la barca affonda, il capitano è pronto ad essere il primo ad abbandonarla.

 

 

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