Caso Sarah Scazzi, arrestata Cosima

Cosima Serrano, madre di Sabrina e moglie di Michele Misseri (in cella da sette mesi per omicidio, sequestro di persona, vilipendio di cadavere e occultamento di cadavere) è stata arrestata ieri sera con un’ordinanza di custodia cautelare che la donna ha ricevuto direttamente alla caserma di Taranto, dove si era recata con la sorella Emma, avendo già avuto sentore di un suo possibile arresto. A ordinare la custodia cautelare è stato il gip Martino Rosati, per mezzo di un’ordinanza di novanta pagine, le quali stanno fornendo in queste ore un quadro del tutto diverso della dinamica dell’omicidio della piccola Sarah e dell’occultamento del suo cadavere. Dalle pagine emergerebbe che la donna abbia partecipato all’omicidio della nipote, che sarebbe avvenuto in casa e non nel garage, come sempre si è detto. Quel famoso e tragico pomeriggio del 26 agosto, Sabrina aveva invitato Sarah ad andare con lei al mare, ma si apprende che la ragazzina sarebbe stata fatta entrare in casa, dove Sabrina aveva premeditato di ucciderla, dopo avere scatenato una lite con lei per la gelosia nutrita riguardo al rapporto tra Sarah e Ivano, il ragazzo di Avetrana a cui Sabrina si era molto affezionata.

Secondo la ricostruzione del gip, Sabrina avrebbe strangolata la piccola con le sue mani, davanti alla madre Cosima, la quale non sarebbe intervenuta, anzi sarebbe stata complice dell’omicidio. Le due donne poi avrebbero svegliato Michele Misseri, che dormiva, invitandolo a sbarazzarsi del corpo di Sarah, dopo anche avere pensato di inscenare un tentativo di stupro sulla ragazzina.

A fare propendere gli investigatori per la tesi del coinvolgimento di Cosima sarebbero i risultati di una perizia tecnica, per cui il telefonino di Sarah in quei minuti della scomparsa avrebbe prima segnalato l’aggancio alla rete GSM e poi a quella Uhmts. Secondo gli investigatori, ciò significherebbe che prima Sarah sarebbe stata in casa, dove il segnale era debole, poi, condotto il telefonino in garage, il segnale si sarebbe rinvigorito, passando alla rete Uhmts.

Certo, se fosse questo l’elemento decisivo della custodia cautelare per Cosima, esso poggerebbe su basi fragili, per non dire imbarazzanti, dato che nello stesso luogo un cellulare potrebbe passare più volte da GSM a Uhmts. Per non parlare delle scene di giubilo, all’uscita di Cosima ammenettata dalla caserma, che dovrebbero fare riflettere sul livello di imbarbarimento del clima intorno al caso, con i media che dovrebbero riflettere sul loro ruolo in casi giudiziari come questo.

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