USA, Mitt Romney scende in campo per Repubblicani

Si rinfoltisce il team degli uomini che mirano a sfidare il presidente USA, Barack Obama, alle prossime presidenziali del 2012. L’ultima discesa in campo, dopo quella di Netw Gingrich di alcune settimane fa, riguarda Mitt Romney, Repubblicano di 64 anni, mormone ed ex governatore del Massachussets. Già nel 2008 si era presentato alle primarie del Partito Repubblicano, ma aveva perso la sua sfida contro John McCain. Oggi, tuttavia, quello di Romney non sembra un semplice remake di quattro anni fa. Ha cambiato squadra, sito internet, strategia comunicativa e non sono in pochi a sottolineare come egli faccia riferimento ai tempi d’oro di Ronald Reagan, il presidente più amato dai Repubblicani, un’icona per la destra americana. E proprio come Reagan, Mitt Romney promette di rimettere l’America sulla strada giusta e critica la politica della spesa di Obama e dei politicanti di Washington.

Attacca a testa bassa il presidente americano, accusandolo di non avere mantenuto le promesse, con una economia in crisi, con lo spettro di una nuova crisi immobiliare e con il prezzo dei carburanti alle stelle. Insomma, Romney s’insinua nel solco della tradizione della destra americana, puntando a una politica di stampo più liberista, che tocchi le corde dell’elettore medio, quali le tasse, la libertà della persona e del mercato, oltre ai valori tradizionali della famiglia, della sacralità della vita e la difesa della Patria.

Questa volta, le possibilità di Romney di acciuffare la nomination sono alte. Egli sarebbe avanti a Sarah Palin e dietro Rudolph Giuliani. E pensare che ancora Sarah Palin non ha nemmeno deciso di candidarsi, ma starebbe sondando il terreno, attraverso un tour negli Stati Uniti.

L’unico problema vero del GOP, questa volta, è che ci sarebbe tutta una serie di candidati potenziali, da Gingrich a Romeny alla Palin, i quali farebbero riferimento alla stessa ala destra del partito, rischiando di frantumare il consenso dell’elettorato conservatore, magari mandando alla nomination un candidato più centrista, ma poi meno gradito agli elettori Repubblicani, come avvenne tre anni fa con McCain.

Quanto alle affinità con Reagan, si ricordi come anch’egli fu stra-battuto la prima volta che si presentò alle primarie dei Repubblicani, nel 1976. Poi, quattro anni dopo le vins e ciò che più conta è che divenne il presidente USA più popolare della storia americana post-’45.

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