Confindustria, subito manovra e riforma fiscale

Il Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, è intervenuta nuovamente ieri, per dare voce alle istanze degli imprenditori che rappresenta, sostenendo la necessità di provvedere al più presto al varo della manovra economica da 35-40 miliardi di euro, in quanto le condizioni finanziarie in Europa si starebbero deteriorando, a causa del rischio Grecia, così come bisogna rispondere con i fatti alla minaccia di Moody’s di declassare il debito sovrano italiano.

Per la Marcegaglia, quindi, avanti tutta con la manovra, per mostrare responsabilità e voglia di raggiungere l’obiettivo di risanamento dei conti e del pareggio di bilancio nel 2014, dicendosi del tutto convinta che il Paese sarà in grado di assorbire l’entità della manovra, per il fatto che l’Italia ha un enorme debito pubblico.

In seguito, ha aggiunto la leader confindustriale, che l’Italia abbia anche contemporaneamente bisogno di adottare misure per la crescita, come la riforma fiscale in discussione in questi giorni, prevedendo un alleggerimento del peso delle tasse su lavoratori e imprese. Ma, avverte, tali misure dovranno essere assunte a parità di pressione fiscale, nel senso che i tagli alle aliquote Irpef dovranno essere finanziati, agendo sull’imposizione sulle rendite finanziarie, sull’assistenza e anche su un lieve ritocco dell’Iva.

E proprio su quest’ultimo punto, una delle idee che circolerebbe al ministero di via XX Settembre sarebbe di procedere con un’unica aliquota del 20% su tutte le rendite finanziarie, escludendo solo i proventi da Bot. La misura, quindi, raggrupperebbe tutte le varie rendite sotto un’unica tassazione, ponendo fine alla giungla impositiva fin qui prevista. Difficile, tuttavia, che si racimoli seriamente qualcosa, su questo versante.

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