Caso Ruby, Consulta giudica ammissibile conflitto attribuzioni

La Corte Costituzionale ha giudicato ammissibile il ricorso della Camera dei Deputati sul conflitto di attribuzioni sollevato nei confronti della Procura di Milano e del Gip del capoluogo lombardo in relazione per il  caso Ruby, che ha visto indagato e rinviato a giudizio immediato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile. La decisione della Consulta non entra però nel merito della richiesta: soltanto tra qualche mese i giudici dell’Alta corte stabiliranno se effettivamente il processo dovrà essere trasferito dal Tribunale di Milano a quello dei Ministri.

Il trasferimento è stato chiesto dall’aula di Montecitorio lo scorso aprile: con solo 12 voti di scarto i deputati dissero sì al conflitto di attribuzioni e chiesero alla Corte Costituzionale di annullare tutti gli atti compiuti dalla magistratura milanese, in quanto secondo quanto riportato nella richiesta non era compito della Procura di Milano indagare nei confronti del Presidente del Consiglio in carica nè procedere alla richiesta di giudizio immediato per concussione, omettendo l’invio degli atti al collegio per i reati ministeriali e impedendo in questo modo alla Camera dei deputati di esercitare le proprie attribuzioni costituzionali. Stesso ragionamento i deputati hanno fatto per il gip del tribunale di Milano cui non spettava procedere nei confronti del presidente del Consiglio nè affermare la natura non ministeriale del reato di concussione.

Con il giudizio di ammissibilità arrivato oggi, la Consulta non entra nel merito del ricorso cosa che verrà fatta nei prossimi mesi. I tempi tecnici per decidere la data del giudizio vero e proprio sono lunghi: ora la Camera ha 60 giorni di tempo per notificare il ricorso alla Procura; dal deposito scattano altri 30 giorni per depositarlo presso la cancelleria della Consulta e altri 20 per dare la possibilità alla controparte di costituirsi in giudizio. Resta ora da stabilire cosa faranno i giudici del Tribunale di Milano che potrebbero decidere di sospendere il processo in attesa che la Corte Costituzionale stabilisca se, come richiesto da Pdl e Lega, il reato di concussione ha natura ministeriale. La sospensione però sarebbe soltanto un atto di opportunità in quanto l’obbligatorietà scatta solo quando a sollevare il conflitto di attribuzioni è la stessa autorità giudiziaria.

 

 

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