Napoli, troppe liti in famiglia: confessa rapina per andare in galera

A chi non è mai capitato di voler fuggire via dalla propria famiglia? Tutti almeno una volta nel corso della propria vita hanno provato il desiderio di fuggire via, di andare più lontano possibile dalla propria moglie, dal proprio marito, o dai genitori troppi invadenti. C’è chi scende di casa per andare a comprare un pacchetto di sigarette e non fa più ritorno e chi invece ha trovato un metodo davvero insolito per mettere fine alle proprie sofferenze familiari. È il caso di un giovane napoletano che ha confessato di aver commesso una rapina per finire in carcere, luogo evidentemente ritenuto migliore rispetto alla propria casa.

Il 22enne di San Giovanni a Teduccio non ha resistito più alle continue liti che avvenivano all’interno della propria famiglia: padre ai domiciliari, insofferenza nei confronti della madre, fratelli alla continua ricerca di soldi, una situazione che giorno dopo giorno è diventata una prigione, anzi peggio.

Così quando dopo l’ennesima lite tra la madre e uno dei fratelli del 22enne i vicini hanno allertato i carabinieri, nel giovane è scattata la molla: meglio una cella a Poggioreale che continuare a vivere in quella casa. Per mettere in atto la sua “fuga”, quando le forze dell’ordine hanno portato madre, padre e fratello in caserma, il ragazzo si è precipitato lì e ha chiesto un colloquio privato con gli agenti.  Una volta ottenuto, ha confessato di aver partecipato ad una rapina avvenuta qualche tempo fa al Monte dei Paschi di Siena a Formello, in provincia di Roma.

Il 22enne ha raccontato nel dettaglio come, insieme a due complici, è riuscito a portarsi a casa un bottino di 116mila euro. I carabinieri si sono messi subito al lavoro per verificare la veridicità delle affermazioni del giovane visionando i filmati e le foto scattate dal circuito di videosorveglianza della sede romana dell’istituto di credito, accertando che effettivamente il ragazzo aveva preso parte alla rapina. Per lui subito sono scattate le manette e il trasferimento al carcere napoletano di Poggioreale ma non si sono assistite a proteste o reazioni: per il 22enne si è trattato quasi di una liberazione, la fine di un incubo che aveva preso le sembianze di una triste realtà familiare.

 

 

 

 

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