11 settembre: i cani eroi

Dopo 10 anni dal terribile attentato terroristico che ha distrutto le Twin Towers e che ha scosso il mondo intero, sono pochi i cani eroi che sono sopravvissuti. Delle diverse centinaia di cani che furono impegnati in maniera diretta nelle operazioni di soccorso, solo pochi sono ancora vivi. Le loro storie sono state raccontate in diversi libri perchè il contributo che hanno dato al ritrovamento delle persone sepolte sotto le macerie è stato fondamentale.

Proprio oggi, in occasione dei 10 anni passati dal crollo, è uscita una raccolta di fotografie i cui soggetti sono i cani eroi, tutti quei cani che hanno partecipato attivamente alle operazioni di soccorso. L’ autrice degli scatti è la fotografa olandese Charlotte Dumas che ha cercato i cani e i loro padroni in tutti gli USA. Lo scopo del libro è di dare un nome e un volto ai cani che hanno lavorato giorno e notte nel World Trade Center.

Si può così conoscere la storia di Moxie e del suo padrone Mark Aliberti, arrivati dal Massachusetts a Ground Zero la sera stessa dell’11 settembre e coinvolti nelle operazioni di soccorso per 8 giorni. Oppure la storia di Kaiser che è arrivato con il suo padrone dall’Indiana. La lista dei gesti eroici compiuti dai cani è lunga, ma fra i tanti episodi commoventi legati a questi cani risalta quello di Servus che lavorò incessantemente per 8 ore tra le macerie e che fu colpito da un arresto cardiaco. I medici riuscirono a risvegliarlo e il cane, appena riprese le forze, ricominciò a fiutare tra le macerie.

Considerarli eroi è il minimo che possiamo fare, anche se i cani  sono animali così fedeli all’uomo da seguirlo in ogni situazione, pur tragica che sia. Moltissimi sono i cani che sono morti nei giorni o nei mesi immediatamente successivi all’attentato, la maggior parte per tumori sviluppatisi alle vie respiratorie, probabilmente dovuti ai fumi e ai gas che hanno inalato fiutando giorno e notte in quell’inferno.

In occasione dei 10 anni dall’attentato un pensiero va anche a loro, vittime insieme ai loro padroni della crudeltà umana.

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