USA, schiaffo a Obama. A Repubblicani vittoria storica a New York

Non accadeva dal 1920 che i Repubblicani riuscissero a strappare un seggio alla nona circoscrizione di New York per il Congresso. E’ invece accaduto ieri, dopo 91 anni, che il candidato del GOP Bob Turner, uomo d’affari, sia riuscito a vincere contro lo sfidante Democrat David Weprin, il quale aveva praticamente la vittoria in tasca. Con il 53% dei consensi, contro il 47% del rivale, Turner è entrato nella storia, potendo vantare l’impresa storica che ha fatto raggelare il sangue al Partito Democratico. Il seggio comprende i quartieri del Queens e Brooklyn e qui il 75% degli elettori è registrato presso le liste del Partito Democratico.

L’elezione si era resa necessaria, al fine di sostituire il dimissionario Anthony Weiner, Democratico, travolto da uno scandalo a sfondo sessuale per alcune foto osé spedite su Twitter a donne conosciute online. Trattavasi, quindi, di un’elezione suppletiva che non sarebbe stata nemmeno degna di nota se non fosse per la clamorosa vittoria dei Repubblicani, che qui non potevano neanche aspirare a competere con un candidato Democratico. Fino a ieri.

La destra canta vittoria ed è lo stesso Turner che ha affermato che il voto di ieri rappresenta un messaggio per Washington, in quanto la gente chiede meno spesa pubblica e meno tasse. E che si tratti di una sconfitta di Obama non ci sono dubbi. Preoccupa i Democratici non certo la perdita di un seggio, per quanto storico, ma il significato di questo test, che rimarca lo scontento proprio dell’elettorato Democratico che dovrebbe sostenere Obama.

Manager in pensione, 70 anni, Bob Turner ha dichiarato di essere sceso in politica per lottare contro l’eccesso di spesa pubblica. E il significato anti-Obama delle suppletive è ancora più dirompente, dopo che erano stati gli stessi Repubblicani ad avere tentato di trasformare il voto in una sorta di referendum pro o contro Obama. A ciò bisogna aggiungere le caratteristiche politiche degli sfidanti: Weprin è un ebreo ortodosso e aveva fatto aperture sia verso i matrimoni gay che per la costruzione di una moschea vicino a Ground Zero. Una disfatta per la piattaforma liberal del Partito Democratico, che metterebbe in discussione la frangia più di sinistra del partito.

 

 

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