Da Ecofin attenzione alle banche e al debito pubblico

Nella seconda giornata del vertice Ecofin a Wroclaw, in Polonia, buona parte delle preoccupazioni dei ministri delle finanze è concentrata sul rapporto tra debiti sovrani e bilanci bancari. Le banche, infatti, detengono quote importantissime di debito pubblico degli stati dell’Eurozona. Per questo, le difficoltà degli stati si stanno riversando sulle banche, come sta avvenendo in modo lampante con il caso Grecia.

Per questo, i suggerimenti usciti dal vertice sono due. Da un lato si invitano gli stati membri a porre maggiore attenzione al raggiungimento dell’obiettivo del pareggio di bilancio, dall’altro si prevede e si auspica che le stesse banche interrompano il ciclo negativo dell’indebitamento, sgonfiando così l’eccesso di debito dell’Eurozona.

Tuttavia, i timori sono su una brusca frenata nell’erogazione del credito all’economia, che potrebbe portare a effetti devastanti sulla crescita e il sistema delle imprese. Questo ragionamento è acuito dalla probabilità che il risanamento dei conti possa richiedere più tempo del dovuto.

Infine, resta una vera grana quella sull’introduzione della Tobin Tax. Si tratta di una tassa sulle transazioni finanziarie, applicata sul valore stesso della transazione. Per aggirare l’opposizione secca di Gran Bretagna e Svezia, i proponenti mirano a imporre la tassa solo per l’Eurozona, come è nelle intenzioni di Germania, Spagna e Belgio. Una scelta scellerata, dato che in un mercato globale finanziario, una tale imposizione non avrebbe effetti distorsivi riguardo all’allocazione delle risorse tra stato e stato, solo se applicata in tutti gli stati del pianeta.

Per questo, ritenere che tassare gli investimenti sia un modo per rinsaldare la crescita sembra essere una scelta demenziale, che rischia di far defluire capitali e pil verso altri mercati concorrenti.

 

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