Le donne del Pdl contro la maglietta della Minetti: “È una questione di stile”

Di certo non è un buon momento per Nicole Minetti, consigliere regionale lombardo del Pdl al centro dell’inchiesta conosciuta dai più come Rubygate che vede coinvolto anche il premier Silvio Berlusconi. Non è un buon momento ma lei non fa certo nulla per provare a migliorare le cose e la sua immagine ormai travolta dallo scandalo: indossare una maglietta con su scritto “Senza sono ancora meglio” non è certo un’idea di quelle geniali. Lei che è dipinta come una delle “papi-girls”, disposta a tutto pur di esaudire i desideri del capo, non può certo pensare di togliersi di dosso l’etichetta di ragazza “bunga bunga” in questo modo e, infatti, puntale si sono scatenate la curiosità delle gente e le polemiche delle colleghe di partito.

Già, perché anche nel Pdl che si schiera (apparentemente) compatto in difesa del presidente del consiglio e dei suoi vizi (“Non ho nulla di cui vergognarmi”, ha dichiarato di recente Berlusconi) ci sono donne che si sono stancate di sentire parlare solo ed esclusivamente di chi fa carriera a colpi di “serate conviviali” per dirla alla Nicolò Ghedini. Ecco allora che dopo la maglietta della Minetti, da Cortina, dove si è tenuto il congresso del Pdl veneto, arriva la presa di posizione di alcune donne del partito di maggioranza che si sono presentate con un maglietta con scritto sopra “È una questione di stile”.

L’idea è venuta a Elena Donazzan, assessore alle Politiche dell’Istruzione, della Formazione e del Lavoro della regione Veneto, appena vista la sua collega indossare la t-shirt incriminata: “Ho sempre creduto che la politica fosse militanza, serietà e coerenza – dichiara la Donazzan per spiegare la sua iniziativa-. E’ una questione di stile soprattutto quando si affianca alla politica la parte femminile peggiore. C’è disagio e fa male alla politica, a chi ci crede, a chi pensa che la politica sia rispetto per le proprie idee per quello che si deve fare per il Paese, la Patria il Popolo”.

Le idee della Donazzan sono anche quelle di molte altre donne del Pdl, oscurate negli ultimi anni dalla notorietà conquistate da altre colleghe non certo con la forza delle idee.

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