Strauss-Kahn in TV per la prima volta dopo l’arresto

E’ stato lo “Strauss-Kahn show”. Al telegiornale francese più importante, il Tf-1,  e all’ora di punta, l’ex direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Kahn, ha avuto l’occasione per dire la sua per la prima volta da quel fatidico 14 maggio, quando fu arrestato pubblicamente a New York con l’accusa di stupro ai danni della 32enne cameriera dell’hotel Sofitel, Nafissatou Diallo. Accusa da cui soltanto qualche settimana fa è stato del tutto scagionato. Intervistato in studio dalla conduttrice “amica” Claire Chazal, Strauss-Kahn ha ripercorso l’incubo dei quattro mesi e la gogna mediatica mondiale che lo ha travolto. Ha avuto parole di grande stima e riconoscimento per la moglie Anne Sinclair, che nonostante il tradimento ammesso non lo abbandonato mai e anzi ha sborsato in suo favore una cauzione di 6 milioni di dollari. Strauss-Kahn ha ammesso di avere sbagliato, di avere avuto un momento di debolezza e di essere stato leggero e ha chiesto pubblicamente scusa alla moglie.

Ma il capitolo giudiziario non pare essere finito per lui, dato che un’altra giornalista, la francese Tristan Banon, lo accusa di averla molestata durante un’intervista circa otto anni fa. Strauss-Kahn ammette solo di avere provato a baciarla, niente di più. D’altronde, dopo otto anni, di prove non ne esisterebbero e c’è la sensazione concreta che anche quest’accusa venga archiviata e altro non sia che l’ennesimo caso di pubblicità gratuita che qualcuno ha voluto regalarsi.

Ma non solo scandali sessuali. L’uomo ha parlato anche della sua volontà di continuarsi a mettere a disposizione dei francesi, anche se ha escluso del tutto una sua discesa in campo per le presidenziali. Avrebbe voluto, ha dichiarato, ma con l’esplodere del caso non è stato più possibile. E alla giornalista che gli ha chiesto se tutto questo guaio non sia stato frutto di un complotto, Strauss-Kahn ha risposto: “Vedremo”.

Esclude anche di intervenire in campagna elettorale durante le primarie a sostegno dell’uno o l’altro candidato. Non è sua volontà di schierarsi con una parte del partito socialista e contro l’altra. E’ evidente che il suo obiettivo sarà quello di potersi presentare in futuro quale punto di riferimento unificante dell’intero mondo socialista.

E nonostante lo scandalo, la sua popolarità non pare scemare se è vero che un sondaggio dimostra che ieri il 53% dei francesi avrebbe voluto sentirgli annunciare la candidatura per l’Eliseo.

 

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