Gip di Napoli: “L’inchiesta Tarantini passi a Roma”

Il Gip di Napoli Amelia Primavera ha dichiarato di essere incompetente nella decisione della scarcerazione di Gianpaolo Tarantini, indagato per corruzione ai danni del Cavalier Silvio Berlusconi. La scarcerazione dell’indagato, richiesta dai suoi legali Alessandro Diddi e Ivan Filippelli, ha ricevuto come risposta una dichiarazione di incompetenza da parte del Gip: «In ordine al reato di estorsione – si legge nel provvedimento appena depositato – il Gip di Napoli Amelia Primavera ha dichiarato di essere incompetente nella decisione della scarcerazione di Gianpaolo Tarantinitato: la competenza è dell’autorità giudiziaria di Roma».

Nel dichiarare la sua non competenza territoriale, il Gip di Napoli si è basato sulle dichiarazioni della segretaria di Berlusconi, Marinella Brambilla, e sul memoriale scritto dal presidente, in risposta alla volontà degli inquirenti di interrogarlo. Nell’ordinanza il giudice scrive: «La stessa vittima del reato ha confermato di aver corrisposto le somme di denaro sempre a Roma traendole da proprie disponibilità liquide che teneva presso la sua abitazione di Palazzo Grazioli. Dichiarazioni credibili con riferimento al luogo della dazione del denaro oggetto dell’attività estorsiva ipotizzata».

Quindi il giudice ha dichiarato che il presunto reato ha avuto luogo a Roma, non a Napoli, perciò la competenza sulle indagini è della procura di Roma, non di quella partenopea. Per questo motivo, in seguito alla decisione del Gip, il tanto paventato accompagnamento coatto che avrebbe dovuto colpire Berlusconi per costringerlo ad essere interrogato, non avrà luogo. A sollevare la questione della competenza territoriale sono stati i legali dei tre indagati e i legali del Premier; il tribunale del Riesame prenderà la decisione a riguardo.

Berlusconi è la presunta parte lesa in quanto avrebbe subito un’estorsione da parte degli indagati per un’ammontare di circa 800 mila euro, pagati per mettere a tacere lo scottante giro di escort che pare ruoti intorno al Presidente del Consiglio. Berlusconi, nel suo memoriale consegnato ai magistrati napoletani, ha ammesso di aver consegnato a Lavitola delle somme in contanti, ma non perchè estorte, bensì per aiutare la sua famiglia e quella di Tarantini, che riversavano in una brutta situazione economica. Non ha nascosto la sua soddisfazione per la decisione del Gip l’avvocato di Berlusconi, il parlamentare Nicolò Ghedini.

Il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore, ha dichiarato: «A seguito del provvedimento di incompetenza, non impugnabile, emesso dal gip di Napoli in merito alla vicenda dell’estorsione in danno dell’onorevole Silvio Berlusconi, questo Ufficio in conformità a quanto deciso dal giudice, trasmetterà al più presto gli atti all’autorità giudiziaria romana».

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