Fmi vede fosco sul debito USA, debito al 105% nel 2012

Nel Fiscal Monitor del 2011, pubblicato a Wahington, il Fondo Monetario Internazionale fa una disamina della situazione del debito e dei conti pubblici americani e i risultati non sono entusiasmanti. Anzitutto, si legge nel documento un certo pessimismo sulla possibilità che la politica riesca nel prossimo futuro a raggiungere accordi, in tema di economia e conti pubblici.

D’altronde, l’impasse sul caso dell’innalzamento del tetto al debito federale, determinato dal braccio di ferro tra Repubblicani e Democratici, è stata concausa forte per il declassamento di Standard & Poor’s, che per la prima volta nella storia degli USA ha privato i Treausuries della tripla A.

Analizzando i dati, si verifica che se nel 2010 il rapporto deficit/pil si attestò al 10,3%, nel 2011 le cose non andrebbero granchè meglio, con la previsione di un 9,6%, ossia l’1,1% in più delle stime iniziali e nel 2012 calerebbe al 7,9%, per arrivare a un minimo del 5,5% nel 2014, salvo poi risalire.

In termini di prospettiva, dunque, le cose non si metterebbero affatto bene e servirebbe una crescita robusta, in linea con la storia degli USA, per stabilizzare il rapporto tra debito e pil. Esso è stato del 94,4% nel 2010, mentre quest’anno dovrebbe chiudere con oltre il 100% di indebitamento, per schizzare al 105% nel 2012.

La combinazione tra alti deficit e debito a scadenza nel 2011 e nel 2012 impatterà sulla necessità di finanziamenti per il 27,3% del pil quest’anno e per il 30,4% l’anno prossimo.

Anche lo scenario di un innalzamento repentino del rapporto tra debito e pil (nel 2016 dovrebbe attestarsi al 112%) conferma le stime di bassa crescita per il futuro prossimo. E sempre che non arrivi una nuova recessione nel 2012.

 

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