La Federal Reserve ha lanciato ufficialmente ieri la cosiddetta operazione Twist, già prevista dai mercati, sia nella tipologia che nelle dimensioni. La voce circolava dai giorni di Jackson Hole, la consueta riunione tra i banchieri centrali più importanti del pianeta, avvenuta a fine agosto. Tuttavia, la conferma si è avuta solo ieri.
In sostanza, la Fed allungherà la scadenza media dei titoli in portafoglio, per un valore complessivo di 400 miliardi. Nei fatti, essa scambierà con il Tesoro USA titoli a più breve scadenza con altri a più lunga durata e dello stesso valore. Ciò renderà possibile uno stimolo monetario, senza incorrere in una maggiore acquisizione di titoli, cosa che ormai viene osteggiata negli ambienti politici e accademici.
La scelta è stata adottata con 9 voti favorevoli e tre contrari. In questo modo, l’obiettivo della Fed è di creare le condizioni per un maggiore investimento dei privati in titoli di rischio, come le azioni, nonchè di spostare gli investimenti dal settore pubblico a quello privato, nel breve e medio termine.
Infatti, l’operazione “spiazza” i privati sul segmento di lungo periodo dei Treausuries e li costringe a dedicarsi maggiormente al breve termine, facendone scendere i rendimenti e creando così maggiore liquidità anche nel settore privato, grazie ai più bassi tassi e alla maggiore offerta di risparmio.
Niente abbassamento dei tassi sui depositi delle banche presso la Fed, attualmente allo 0,25%. Nella nota in cui si ufficializzava tale manovra, inoltre, si è chiarito che i rischi di un peggioramento del clima attuale sui mercati sono “significativi”, cosa che è stata accolta in borsa parecchio male.