Inter e Milan, il problema è in mezzo!

Dopo tre giornate effettive di campionato, la cosa sorprendente non è vedere Genoa e Udinese al primo posto, accanto alla Juventus che sta tornando a grandi livelli. Sorprende piuttosto vedere che i campioni d’Italia in carica del Milan, ed i vice campioni dell’Inter si trovano nella zona bassa della classifica.

Può succedere, ma i perché ci sono, come anche gli alibi.

L’Inter è in fermento, Gasperini è stato esonerato perché le sue idee non andavano bene, la difesa a tre mai assimilata e l’impossibilità di schierare il tridente senza prendere le imbarcate. Problemi tattici? Non solo. I nerazzurri hanno accusato problemi a livello psicologico, ma soprattutto nelle gambe. Quei giocatori che poco più di un anno fa alzavano al cielo la Champions League, adesso hanno un’età avanzatissima e non possono correre come facevano un tempo: Cambiasso era uno schermo insuperabile davanti alla difesa, mentre adesso non ha più quel passo che gli consentiva recuperi miracolosi; Zanetti ha sempre corso come un ragazzino, ma ragazzino non lo è più; Stankovic è troppo fragile (anche adesso è ai box) e Thiago Motta non riesce a giocare ad alti ritmi. L’età media di questi 4 giocatori è di quasi 33 anni, un po troppo per giocare 60 partite all’anno. Se n’era già parlato ampiamente dopo la disfatta contro lo Schalke, la squadra andava ringiovanita a centrocampo ma è stato preso soltanto Poli, oltre all’ibrido Alvarez. Si consiglia vivamente qualcuno con più muscoli.

Anche il Milan non se la passa bene a centrocampo. Van Bommel, che ha fatto la fortuna dei rossoneri da gennaio in poi, ha 34 anni così come Ambrosini. Gattuso ne ha 33 e Seedorf 35. La tendenza ad infortunarsi è tanta, ma in questo caso c’è da dire che al Milan manca qualcosa: la qualità. Con l’eccezione di Aquilani e Seedorf, tutti i centrocampisti in rosa sono degli interditori, nessuno di loro ha grosse qualità nella creazione del gioco, il possesso palla è spesso lento, sterile ed orizzontale. Poi palla alle punte, con la speranza che ci pensino loro. Il gioco di Allegri prevede tanti inserimenti dei centrocampisti, cosa che però avvengono grazie alle invenzioni degli attaccanti, e questo è un po un controsenso.

Manca l’uomo dal piede raffinato, magari quel Pirlo che sta andando alla grande, ma in un’altra squadra.

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