G8, rinvio a giudizio per Bertolaso e altri 17

Sono 18 le persone rinviate a giudizio per l’inchiesta sugli appalti e le costruzioni del G8: tra questi c’è anche l’ex Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, l’ex presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici Angelo Balducci e l’imprenditore Diego Anemone. A deciderlo è stato il giudice  dell’udienza preliminare del Tribunale di Perugia, Claudia Matteini: la data fissata per il via al processo è il prossimo 23 aprile.

Tra gli indagati, l’unico ad essere stato prosciolto dalle accuse è l’ex senatore Francesco Alberto Covello. Il gup, nel dispositivo con cui ha rinviato a giudizio gli uomini della “cricca”, scrive che l’udienza preliminare non serve a stabilire l’innocenza o la colpevolezza dell’imputato e afferma che esistono “sicuramente sufficienti elementi di reità a carico degli imputati in ordine ai reati di cui in rubrica”.

Secondo gli inquirenti ci sarebbe stato uno scambio di favori tra alcuni imprenditori e pubblici ufficiali per l’assegnazione degli appalti per i Grandi Eventi.  L’accusa ruota intorno alla figura dell’imprenditore Diego Anemone che riuscì a corrompere diversi funzionari pubblici tramite favori o la donazione di “utilità” tra le quali cellulari, auto, arredi per la casa ma anche il pagamento di prestazioni sessuali. Sempre secondo quanto sostiene l’accusa, Guido Bertolaso sempre in cambio di “utilità” favorì l’assegnazione degli appalti del G8 alle società del costruttore romano. Tra i reati contestati agli indagati quelli di favoreggiamento, rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione (nei confronti di Bertolaso) e associazione per delinquere (nei riguardi di Anemone e Balducci).

Immediato il commento di Bertolaso (assente come il resto degli indagati in aula) che afferma: “I miei avvocati dicono che la prima udienza ci sarà a fine aprile del 2012. Ciò significa che dovrò attendere anni per avere la giustizia che oggi mi è stata negata alla luce di tutte le prove che ho fornito anche nei giorni scorsi”. L’ex Capo della protezione civile fa notare come il processo in corso a l’Aquila per la commissione grandi rischi stia procedendo a velocità sostenuta: “Sembra quasi – commenta Bertolaso – che la velocità dei due processi sia legata alla diversa volontà di dimostrare accuse che sono tutte da provare e che nel mio caso non hanno motivo di esistere”.

 

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