Vendite al dettaglio: modello produttore-consumatore funziona

Nello scorso mese di luglio in Italia il commercio al dettaglio ha fatto registrare, stando ai dati comunicati dall’Istat, una contrazione sia su base annua, sia rispetto al mese precedente. Trattasi di una tendenza che non sorprende visti i rincari da un lato, con l’inflazione verso il 3%, ed i redditi stagnanti delle famiglie italiane. Ma questa tendenza non vale per il modello produttore-consumatore, quello della vendita diretta per intenderci, che registra invece rialzi a due cifre, pari a ben il 30%. A rilevarlo è stata l’Organizzazione degli agricoltori della Coldiretti a conferma di come sempre più famiglie italiane comprino direttamente presso le imprese agricole i prodotti agro-alimentari, magari recandosi presso i cosiddetti farmer market che di norma offrono beni di prima necessità al giusto prezzo grazie al taglio delle intermediazioni di una filiera che è spesso inefficiente, e che altrettanto spesso è caratterizzata da fenomeni di speculazione sui prezzi.

L’acquisto direttamente dal produttore, inoltre, garantisce il rispetto dell’ambiente visto che le merci vendute, essendo locali, non necessitano di bruciare tonnellate e tonnellate di petrolio nel passaggio dall’orto al banco, e poi infine sulle tavole degli italiani. Invece, con i prodotti importati, spesso di dubbia qualità, e meno freschi, si bruciano per il trasporto tonnellate di petrolio nel passaggio dal campo alla tavola.

E così proliferano in Italia i farmer market, gli spacci aziendali, le bancarelle ed i chioschi di generi agro-alimentari unitamente ai mercati di Campagna Amica che sono gestiti direttamente dagli agricoltori, e che sono attualmente oltre ottocento sparsi su tutto il territorio nazionale.

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