Sequestro di cuccioli in un negozio napoletano

Da diverso tempo gli agenti del Corpo Forestale dello Stato di Napoli stavano seguendo gli spostamenti di cani dall’est Europa verso la Campania, ed in particolare verso Napoli. Mesi di appostamenti ed indagini avevano attirato l’attenzione su un negozio in particolare del napoletano, in cui gli agenti sospettavano che fossero venduti cuccioli importati dall’Ungheria e da altri paesi dell’est.

Gli uomini del NIRDA (Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali) e del Comando Regionale Campania-Ufficio CITES hanno effettuato un blitz lo scorso 10 Ottobre nel suddetto negozio, riuscendo ad aggirare il sistema di sentinelle che teneva informati i negozianti sull’arrivo dei controlli. I sospetti degli agenti si sono rivelati del tutto fondati: all’interno del negozio, infatti, venivano venduti cuccioli non italiani ad acquirenti ignari a cui era detto che i piccoli provenivano da allevamenti italiani. All’interno di un garage sono stati ritrovati dieci cuccioli di diverse razze tenuti in due piccole gabbie per conigli, senza alcuna documentazione che precisasse la loro provenienza. Altri dodici cuccioli sono stati sequestrati nel negozio. Sottoposti a visite veterinarie dall’Asl, i piccoli sono risultati di un’età nettamente inferiore rispetto a quella prevista dalla legge per la loro vendita. Tutti i cucccioli avevano meno di 4 mesi, ed alcuni non arrivavano ad 1 mese di vita. Purtroppo 4 dei 22 cuccioli sequestrati sono morti per le pessime condizioni di salute.

Un commercio illegale e spietato, che non tiene minimamente conto delle condizioni di salute dei piccoli e che immette sul mercato cani malati e maltrattati, spesso con evidenti problemi psicologici e fisici. Oltre ad essere sbagliato da un punto di vista giuridico, umano e di tutela degli animali, questo tipo di commercio va a ledere anche l’attività di allevatori onesti, che dedicano la loro vita al mantenimento dei loro cani e dei cuccioli ma che trovano difficoltà nel venderli a causa dell’estremo divario tra i prezzi proposti dal mercato italiano e quelli del mercato nero.

I cuccioli sono stati affidati alle cure dell’Asl 1 di Napoli e ai volontari della sezione napoletana dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali). Il negoziante e l’uomo che teneva i cuccioli sono stati denunciati per maltrattamento animale, frode in commercio e uso di documentazione falsa.

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