Riunione dei giovani industriali a Capri: “Serve una nuova leadership”

Dalla riunione dei giovani industriali di Confindustria tenutasi a Capri, si evince come anche i giovani imprenditori, guidati dal presidente Jacopo Morelli, abbiano sfiduciato il comportamento dell’attuale governo nei confronti della crisi economica. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio al presidente Morelli, proprio in occasione del convegno di Capri: viste le “condizioni durature di crescita economica e sociale, occorre realizzare una forte coesione di intenti in ordine a obiettivi condivisi, superando con coraggio e senso della responsabilità comune anche sentimenti di sfiducia che si possono affacciare”.

Morelli aveva già manifestato le sue perplessità riguardo l’andamento del Paese in un precedente convegno, affermando che “L’Italia non è un Paese per giovani. E’ un paese contro i giovani, ostaggio di egoismi generazionali e di una pervasiva gerontocrazia antitesi della meritocrazia e pericoloso blocco alla crescita”.

Ciò che colpisce è che nessun politico sia stato invitato al convegno di Capri: “La politica deve passare dal dire al fare, dagli annunci all’azione”, ha dichiarato Morelli. Il presente “sta tutto in tre numeri: 120-27-0: 120% del Pil il debito pubblico, 27% di disoccupazione giovanile e 0 come la previsione di crescita del Pil il prossimo anno”. “La crisi continua e si acuisce a causa dell’inerzia dei politici”. Anche per Morelli ciò che serve in tempi brevissimi sono delle riforme strutturali in grado di dare nuova linfa all’economia: “Innalzare l’età pensionabile a 70 anni, escludendo i lavori usuranti, abolire le pensioni di anzianità, equiparare da subito il sistema per uomini e donne”. Le proposte fatte dai giovani industriali nel giugno scorso non sono state prese in considerazione, come ad esempio la riduzione delle aliquote fiscali per giovani e donne e la detassazione delle nuove imprese: “Non abbiamo ricevuto risposte”, ha ribadito Morelli.

La parte più significativa del discorso di Morelli è sicuramente quella in cui parla della necessità di una nuova guida del Paese: “Serve il coraggio di decisioni delle quali beneficeranno solo le prossime generazioni”, perché “vedere ciò che è giusto e non farlo è mancanza di coraggio e di leadership. Finora si sono rimandati i problemi fino a mettere in pericolo la nostra stessa sopravvivenza. Abbiamo bisogno di leader che sappiano spiegare, convincere e agire: l’unica prova concreta della leadership è la capacità di guidare. Una nazione stanca è una nazione conservatrice, non possiamo permettercelo. L’Italia non è stata costruita con la rassegnazione, ma con coraggio, creatività, determinazione”.

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