Steve Jobs contro le apps di terze parti: non ci sarebbe stato nessun App Store

Quale sono i motivi che spingono un utente ad acquistare un iPhone? Oltre la qualità e il potere modaiolo del telefono, sicuramente un ruolo fondamentale è occupato dalle applicazioni. Il vostro mela telefono può trasformarsi in qualsiasi cosa voi vogliate, semplicemente scaricando un’app. Molto spesso nelle pubblicità marcate dalla mela, la voce narra le tante possibilità di utilizzare questi piccoli software.

Stanno giungendo nuove informazioni sui pensieri di Steve Jobs grazie alla biografia scritta da Walter Isaacson. Nel libro, di cui sono state distribuite alcune copie in anteprima, è presente anche un riferimento a queste sensazionali apps, ma inizialmente Jobs non voleva espandere questo mercato.

Il fondatore della Apple non aveva intenzione di autorizzare gli sviluppatori a creare applicazioni di terze parti per iPhone. Come si può leggere nel libro, si capisce che il primo obiettivo di Steve mirava a diffondere le web apps. Questo tipo di programmi avrebbero potuto appoggiarsi al browser Safari.

Nonostante le pressioni di altre personalità dell’azienda, Steve Jobs fu irremovibile sulla decisione: l’App store non sadda fa. Secondo la storica figura, la gestione di applicazioni di terze parti avrebbe comportato un impegno troppo gravoso per il suo team. Difatti, quando il mela telefono fu presentato, Steve Jobs mostrò solo la possibilità di sviluppare applicazioni per il web.

L’idea, però, non ottenne il successo sperato e, forse per questo mancato trionfo, il fondatore si decise a voltare pagina: poco dopo arrivò il kit per gli sviluppatori (SDK) e, nel 2008, nacque finalmente l’App Store che rivoluzionò totalmente la situazione. Grazie a questo negozio virtuale, l’iPhone è schizzato in vetta alle classifiche mondiali.

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