I diritti degli animali

Battersi per i diritti di tutte le creature sulla terra non è cosa nuova. Sin dall’antichità uomini illustri hanno dato voce a chi la voce ce l’ha, ma non viene ascoltato: gli animali.

Il rispetto degli animali e addirittura l’adozione di una dieta vegetariana sono ad esempio alla base della filosofia di Pitagora e come lui di molti altri filosofi successivi: Plutarco, Schopenhauer, Rousseau e altri ancora.

« Tu chiedi in base a quale ragionamento Pitagora si sia astenuto dal mangiare carne: io invece domando, pieno di meraviglia, con quale disposizione, animo o pensiero il primo uomo abbia toccato con la bocca il sangue e sfiorato con le labbra la carne di un animale ucciso, imbandendo le tavole con cadaveri e simulacri senza vita; e abbia altresì chiamato “cibi prelibati” quelle membra che solo poco prima muggivano, gridavano e si muovevano e vedevano. Come poté la vista sopportare l’uccisione di esseri che venivano sgozzati, scorticati e fatti a pezzi, come l’olfatto resse il fetore? Come una tale contaminazione non ripugnò al gusto, nel toccare le piaghe di altri esseri viventi e nel bere gli umori e il sangue di ferite letali?».

Con queste parole Pitagora riassunse tutto il suo pensiero riguardo alla vita animale.

Nel settecento David Hume affermava che non vi fosse verità più evidente di quella che “le bestie son dotate di pensiero e di ragione al pari degli uomini” e più tardi Schopenhauer condannava “ ogni morale che non vede l’essenziale legame fra tutti gli occhi che vedono il sole”, fino ad arrivare a Giuseppe Garibaldi, che nel 1871 fondò la prima associazione italiana per la difesa degli animali.

Da sempre uomini illustri e persone comuni si battono per la difesa degli animali ed è da questo legame e da questa esigenza di proteggere queste creature mai come oggi minacciate dalla mano dell’uomo che nasce la Dichiarazione universale dei diritti degli animali, sottoscritta a Parigi il 15 ottobre 1978 dall’UNESCO.

In questa dichiarazione, dove vi sono alcuni dei principi più belli che l’uomo abbia mai potuto affermare nei confronti del rispetto alla vita viene dichiarato che “l’educazione deve insegnare sin dall’infanzia a osservare, comprendere, rispettare e amare gli animali. Da questa premessa derivano gli articoli fondamentali della dichiarazione, tra cui “Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita ed hanno gli stessi diritti all’esistenza” e “L’uomo, in quanto specie animale, non può attribuirsi il diritto di sterminare gli altri animali, o di sfruttarli violando questo diritto. Egli ha il dovere di mettere le sue conoscenze al servizio degli animali”.

Tuttavia dinanzi ai numerosi episodi di violenza sugli animali a cui assistiamo quotidianamente e alla crudeltà gratuita che alcune persone mostrano nei confronti di coloro che come noi abitano questo pianeta, viene da chiedersi in quanti conoscano la Dichiarazione universale dei diritti degli animali e in quanti pur non conoscendola sentono automaticamente di doversi relazionare agli animali come una qualsiasi creatura degna di vivere e di non essere vittima della crudeltà dell’unico “animale dotato di raziocinio”.

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