Warrior – Recensione

Era il 1976 e un famosissimo film rimasto orgogliosamente nella storia del cinema, recitava così :-“Non è importante quanti pugni sai incassare o dare, ma l’importante è che se stai a terra, hai la forza di rialzarti…”-. Prendendo ad esempio questa frase, e la pellicola in cui veniva pronunciata intitolata “Rocky“, traiamo spunti interessanti per parlare del nuovo lavoro di Gavin O’Connor, regista di “Miracle” e “Pride and Glory“.

Warrior” è la toccante storia di due fratelli desiderosi di riscattare la propria vita, sul ring di un’importantissima competizione di arti marziali miste chiamata “Sparta“, cercando di aggiudicarsi l’ambìto premio di cinque milioni di dollari. Loro sono Tommy (Tom Hardy), marine in congedo e combattente nato, e Brendan Conlons (Joel Edgerton), professore di fisica che riprende a combattere per poter pagare il mutuo della propria casa, e far vivere dignitosamente la sua famiglia.

Il resto del cast artistico vanta la straordinaria interpretazione di Nick Nolte, che incarna il ruolo di Paddy Conlons, padre dei due e roso dai sensi di colpa per come ha trattato i suoi figli quando erano ragazzi. Un uomo un tempo violento ora pentito, addolorato e abbandonato a causa dei suoi errori passati, commessi in nome di una “dipendenza”, quella dall’alcol, che non gli ha lasciato scampo, rovinando tutta la propria esistenza compresi i delicati e fondamentali rapporti familiari. L’occasione del torneo potrà probabilmente riavvicinarlo alla sua progenie, ma questa volta se davvero ci tiene, dovrà fare le cose per bene.

A concludere l’elenco dei personaggi principali, troviamo l’attrice Jennifer Morrison che interpreta la moglie di Brendan, Tess Conlons, contraria a ciò che il marito ha deciso di fare, convinta e allo stesso tempo terrorizzata che presentarsi alla MMA sia un vero e proprio suicidio. Come se non bastasse ma anche facilmente prevedibile, al termine del film sarà inevitabile lo scontro decisivo tra fratelli, e lo spettatore non saprà per chi fare il tifo, forse speranzoso che nessuno dei due si faccia male, o che uno di loro rinunci alla vittoria per amore dell’altro.

Dal punto di vista tecnico, in “Warrior” è presente un buon utilizzo della camera a mano, che riprende con acuto realismo sia la parte riguardante la profonda e drammatica psicologia dei personaggi, sia gli spettacolari e intensi incontri di “Sparta“, spaziando tra calci, pugni, prese e lotta a terra. Infine, la scelta delle location è caduta quasi interamente sulla città di Pittsburgh in Pennsylvania, e in minima parte su Atlantic City nel New Jersey. “Warrior“, film sulle seconde possibilità, sui buoni sentimenti e sulla forza di volontà e determinazione a raggiungere i propri obiettivi, è distribuito dalla M2 Pictures.

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