Fini minaccia di cacciare Bocchino, finita stagione anti-Cav

Con la caduta del governo Berlusconi, molte cose starebbero cambiando all’interno del centrodestra, che va verso una sua ricomposizione dagli esiti ancora poco chiari. Se la Lega ha affermato ieri, per bocca di Roberto Maroni, che il rapporto con il PDL si è rotto, anche se nulla sarebbe deciso già sulle prossime elezioni (se correre da soli o ancora alleati del PDL), Fini ha lasciato intendere nei giorni scorsi che il legame con il PDL dovrebbe in un qualche modo essere riallacciato, definendo Berlusconi “un leader politico di primissimo piano”. Ma non tutti dentro Fli hanno capito la svolta, soprattutto quei parlamentari con la bava costantemente alla bocca, che del loro estremismo anti-berlusconiano ne hanno fatto una bandiera, finendo ora per rimanere stritolati sotto il peso della loro incapacità di dialogo. E’ il caso di Italo Bocchino, che non ha trovato di meglio che dichiarare che il PDL non avrebbe scelta, se non di sostenere Monti e che quest’ultimo sarebbe il candidato premier del Terzo Polo e PD, alle prossime elezioni.

Dichiarazioni, che avevano fatto scalpitare un pò tutto il PDL, il quale era sul punto di rompere le trattative sulla formazione dell’esecutivo Monti, se questo fosse stato solo un modo dei centristi di farsi campagna elettorale.

Peccato per Bocchino che quelle dichiarazioni non siano piaciute nemmeno al suo stesso capo, che evidentemente non le aveva concordate. Infatti, pare che ieri il presidente della Camera fosse furibondo, a tal punto da guardare in faccia Bocchino e di dirgli “la prossima volta ti caccio!”. E che Italo non sia più il preferito di Fini lo sanno in tanti. Dopo quello che è accaduto negli ultimi giorni, con le dimissioni di Berlusconi da premier, il presidente di Montecitorio vorrebbe mettere fine alla stagione anti-Cav, sostenuta in modo anacronistico ancora da persone come Bocchino, a cui difficilmente si sottrarrà anche un tale Fabio Granata.

E’ evidente il tentativo di riavvicinamento di Fini al Cavaliere, sebbene tra i due ci sia stata solo una chiamata. Così come  la Lega chiede che il PDL non sia coinvolto nel nuovo esecutivo con ministri e sottosegretari propri, al fine di agevolare un’alleanza anche alle prossime elezioni. Ma non tutti hanno ancora compreso quale sarà il nuovo centrodestra, quindi, altre gaffe sono attese con trepidazione.

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