Obama e Papa contro la campagna UnHate di Benetton

Forse ha raggiunto l’obiettivo che si prefiggeva la casa di moda italiana Benetton, che ha lanciato una nuova campagna pubblicitaria che definire provocatoria è dire poco. Si tratta di sei immagini ritoccate con fotomontaggio di grandi uomini politici della Terra, che si baciano tra di loro sulla bocca, pur essendo notoriamente su schieramenti geo-politici opposti. Si vede, ad esempio, il presidente Obama baciare quello cinese Hu Jintao o persino Papa Benedetto XVI baciare sulla bocca l’Imam de Il Cairo. Seguono poi i baci tra il presidente palestinese Abu Mazen e il premier israeliano Netanyahu, così come quello tra il presidente francese Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel. Forse a fare meno effetto è proprio quest’ultimo, non solo perchè si tratta di un bacio etero, ma anche perchè tra i due leader una certa sintonia politica per lo meno c’è davvero.

Sta di fatto che nè alla Casa Bianca, nè tanto meno al Vaticano l’hanno presa granchè bene. La Casa Bianca, ad esempio, ha avvertito che non sarebbe accettabile che l’immagine del presidente americano possa essere utilizzata per finalità commerciali.

Più dura la reazione del Vaticano, che ha definito l’immagine del fotomontaggio del bacio tra il Pontefice e l’Imam un’offesa non solo per le due persone, ma soprattutto per i credenti. Lo stesso Vaticano ha annunciato che intraprenderà azioni legali non solo contro la Benetton, ma anche contro tutti i mezzi di stampa che diffondessero tali immagini. Insomma, Benetton l’ha fatta grossa e chi lo sa se non fosse proprio questo quello che si prefiggevano i responsabili marketing della società, i quali in poche ore hanno ottenuto in tutto il mondo un risalto mediatico enorme, dato che i leader politici coinvolti dai baci omosexy – e non – sono di ogni angolo della Terra. Pare anche che la Benetton abbia ritirato l’immagine sempre taroccata del bacio tra Berlusconi e la Merkel. Non si sa se in quest’ultimo caso abbia pesato il fatto che non essendo più Berlusconi premier, lo spot avrebbe perso di efficacia.

Non è certo la prima volta che una società privata usa l’immagine di un politico per farsi pubblicità. Come non ricordarsi della compagnia aerea low cost Ryanair, che utilizza da tempo l’immagine dell’ex premier Berlusconi, con sfottò contro la sua persona e slogan poco simpatici. Certo, però, che se i leader citati pretendessero di essere pagati per lo spot gratuito che hanno, loro malgrado, offerto, non sappiamo se il gioco varrebbe la candela.

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