Nasce Unione Euroasiatica, è la nuova Urss di Putin

Con la firma storica di ieri, è nato ufficialmente un nuovo spazio comune che cercherà nei prossimi anni di riempire il vuoto lasciato da quella che fu l’Unione Sovietica, dopo il suo dissolvimento nel 1991. Si chiama Unione Euroasiatica e al momento i partecipanti all’accordo sono stati Russia, Bielorussia e Kazakistan, mentre il Kirghizistan sarebbe dato in entrata a breve. L’accordo tra i tre prevede la creazione di uno spazio comune a livello economico, sul modello dell’Unione Europea, ed è chiaro che anche l’integrazione politica ne sarà una conseguenza, facilitata qui non solo da fattori linguistici e culturali comuni, ma anche da una storia vissuta insieme fino a una ventina di anni fa. E l’obiettivo del presidente Medvedev, oltre che del premier Putin, è proprio di allargare tale area di libero scambio, mirando a ricreare un pò una nuova Urss, che si basi non sull’elemento ideologico del comunismo, come fu fino al 1991, bensì su una prospettiva di integrazione politica ed economica, che porti alla costituzione di un nuovo Impero in grado di competere sullo scacchiere internazionale.

Il tutto sarà reso più facile dalla regia ferma di Mosca, che certamente sarà retta per i prossimi anni dalla coppia Medvedev-Putin, con un’alternanza tra ruoli e relative poltrone che potrebbe assicurare al duo una sorta di potere semi-assoluto anche fino al 2036.

Tutto questo, mentre si avvicinano le elezioni politiche del 4 dicembre, quando i russi saranno chiamati a rinnovare la Duma. Russia Unita, la formazione politica della coppia del Cremlino, è data in nettissimo vantaggio su tutti gli altri. Tuttavia, dal 63% circa dei consensi di quattro anni fa, il risultato potrebbe fermarsi per essa intorno al 50-55%, cosa che Putin non ritiene decorosa. Pertanto è stato creato un altro partito, che dovrebbe raccogliere i voti in uscita da Russia Unita, creando una sorta di formazione gemella alla Duma, che consentirebbe al prossimo premier (Medvedev) di continuarsi a garantire una solidissima maggioranza.

A marzo sarà Putin a correre per il Cremlino e Medvedev sarebbe spostato a guidare il governo. Non esiste alcun partito in grado di impensierire seriamente i due. Solo i comunisti hanno un consenso basato sul loro programma nostalgico, ma con percentuali che neanche lontanamente potrebbero scalfire il potere di Putin e Medvedev. E con l’asso nella manica dell’Unione Euroasiatica, Russia Unita potrebbe garantirsi anche il voto di chi, pur non amando la coppia politica russa più influente, ha nostalgia del passato che fu e sogna un nuovo Impero.

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