Politica: si avvicinano le misure di Monti, mentre l’area euro si fa ogni giorno più instabile

Arrivano i primi riferimenti temporali alle misure anti crisi che dovrebbero arrivare tra la fine della prossima settimana (come ha affermato il Presidente della Camera Gianfranco Fini), e l’inizio di quella successiva (fonti di Palazzo Chigi fanno riferimento appunto al Consiglio dei Ministri del 5 Dicembre prossimo).

Ieri intanto c’è stato un altro vertice interministeriale, allo scopo di affinare e testare tutte le decisioni in materia di crisi economica che si stanno preparando in questi giorni. Viene confermata la posizione che rinvia al 2012 le grandi riforme in tema di pensioni, lavoro e fisco (temi così complessi richiedono una tempistica più lunga, per studiare le giuste misure e coinvolgere le parti sociali), con magari delle anticipazioni alla fine di questo, insieme al primo pacchetto che sotto forma di decreti governativi prenderà la luce appunto entro massimo 10 giorni.

La finanza, i mercati non possono più attendere infatti, ed è di oggi la notizia che le principali banche americane e non solo, hanno iniziato a studiare un piano da mettere in atto in caso di “distruzione” della zona euro. Il Financial Times invece comincia ad attaccare Monti, che era stato inquadrato come salvatore della patria, salvo poi cominciare anche lui a temporeggiare in fatto di manovre, che per ora, secondo il parere del giornale, sarebbero soltanto chiacchiere senza un riscontro reale.

In Italia la Lega Nord continua a contestare un governo che per ora promette solo più tasse e nel quale si cercherebbero comunque sottobanco spartizioni politiche. Casini replica ricordando che anche i sottosegretari dell’Esecutivo Monti saranno tecnici. Il Pd conferma dal canto suo il pieno appoggio al nuovo governo, che con i suoi esponenti continua a sottolineare ogni minuto che le decisioni, seppur dolorose, saranno prese sempre all’insegna dell’equità. Ancora pochi giorni per capire se davvero la manovra sarà da considerarsi giusta, soprattutto nei confronti dei cittadini meno abbienti, e quanto i mercati finanziari (sempre più autoreferenziali a prescindere) accoglieranno con favore tali disposizioni.

 

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