L' Europa all'attacco del Made In Italy: sotto accusa il cioccolato

Le etichette dei prodotti alimentari sono nuovamente sotto i riflettori e questa volta l’indice è puntato verso il cioccolato Made in Italy. Attacco incrociato dunque per il prodotto dolciario per eccellenza.

Da una parte la Germania che il 21 novembre scorso, tramite il Tribunale federale di Francoforte, ha intimato alla Ferrero – una delle più famose industrie dolciarie italiane – di cambiare l’etichetta del suo prodotto di punta: la Nutella. Secondo il tribunale tedesco, infatti, le indicazioni nutrizionali riportate sul vasetto della celebre crema di cioccolato sono ingannevoli in quanto riportano l’apporto di vitamine e minerali rapportandolo a 100 grammi di prodotto, mentre gli zuccheri e i grassi vengono comparati all’assunzione di soli 15 grammi. Ovviamente così facendo si mettono in luce quelli che sono i componenti benefici a dispetto dei più nocivi per la salute. Ferrero a sua volta replica che le indicazioni riportate rispettano la normativa vigente.

Dall’altra parte l’attacco viene da ancora più in alto ovvero direttamente dalla Commissione europea. In questo caso la dicitura considerata ingannevole è quella che riporta la scritta “cioccolato puro”. L’attuale normativa italiana impone alle industrie produttrici di indicare la quantità di grassi vegetali presenti se superiori al 5% ad esclusione del burro di cacao. Già l’anno scorso la questione era stata portata davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, la quale aveva sentenziato l’obbligo di modificare le etichette del cioccolato italiano poiché rappresentanti pubblicità ingannevole.

La legislatura italiana si è mossa concedendo 24 mesi di tempo alle aziende dolciarie per mettere in regola i propri prodotti. L’UE a quanto pare, però, non gradisce questo ritardo e il 6 dicembre scorso ha intimato ai nostri organi competenti di provvedere immediatamente. Il ricorso alla Corte di Giustizia è certo ma, se fallisse anch’esso, Bruxelles non esiterà a procedere con le dovute sanzioni pecuniarie.

A difesa del Made in Italy interviene Coldiretti alzando i toni, supponendo un vero e proprio attacco ai prodotti del nostro Paese. Coldiretti sottolinea infatti che l’Unione Europea ha consentito la commercializzazione del formaggio prodotto senza latte e del vino senza uva. Visti questi precedenti le accuse volte al nostro cioccolato, o meglio alle etichette dello stesso, sembrerebbero un accanimento verso i nostri prodotti.

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