Confindustria lancia allarme crescita: pil -1,6% nel 2012

Il Centro studi Confindustria vede nero nel 2012. L’Italia sarà molto più in recessione del previsto, con un pil che scenderà dell’1,6% l’anno prossimo e poi risalirà solo dello 0,6% nel 2013. In poche parole, nel prossimo biennio il nostro Paese continuerà a perdere punti di ricchezza prodotta, dopo quella non recuperata del biennio 2008-2009, quando è stato bruciato circa il 6,5% del pil.

Male anche l’occupazione, con i senza lavoro che dovrebbero salire di 219 mila unità, portando a 800 mila le persone che hanno perso un lavoro dall’inizio di questa crisi infinita. Il tasso di disoccupazione dovrebbe così salire al 9%.

E se la manovra di Monti sarà approvata, essa permetterà da un lato di raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013, ma allo stesso tempo sarà determinante per fare salire la pressione fiscale a livelli record di sempre, pari al 45,1% nel 2012 e al 45,5% nel 2013. Ma Confindustria avverte anche che se si sottraesse dal calcolo la parte dell’economia in nero, la pressione fiscale effettiva schizzerebbe al 54% del pil.

Via dell’Astronomia invita la politica a fare le riforme, ma in tempi molto brevi. Già nella prima parte dell’anno dovrebbero essere realizzate, al fine di potere avere un qualche risultato già a partire dall’anno successivo. In particolare, per gli industriali servirebbero misure per accrescere l’efficienza della PA, per accorciare i tempi della giustizia civile, per migliorare l’istruzione, puntando anche sulla ricerca e lo sviluppo, per migliorare l’occupazione femminile e giovanile.

Le previsioni di Confindustria sono molto peggiori di quelle che solo pochi giorni fa dava l’Ocse, indicando un -0,5% per il pil italiano nel 2012.

 

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