Prezzi generi alimentari: caccia grossa al discount

Fino a pochi anni fa in Italia i grandi supermercati “convivevano” con le botteghe ed i piccoli negozi di vicinato. Poi è arrivata la crisi, sono crollati i consumi, gli affitti sono saliti alle stelle e, di riflesso, i commercianti operanti sulle piccole superfici in molti casi hanno dovuto chiudere le saracinesche, per sempre. Questa tendenza è purtroppo ancora in corso e rischia di generare in molte aree del nostro Paese una vera e propria desertificazione commerciale rendendo le strade meno sicure. Questo anche perché molto spesso i grandi supermercati si trovano in zone periferiche del nostro Paese, ed altrettanto spesso appena fuori città.

Di riflesso i dati Istat di ottobre 2011, che rivelano una crescita congiunturale, seppur modesta, del commercio al dettaglio, non possono portare ad avere sui consumi una visione ottimistica. Non a caso la Coldiretti sottolinea in data odierna come il rialzo dell’indice Istat sia guidato dall’aumento degli acquisti presso i discount, dove sempre più persone vi si recano con l’intento di risparmiare.

Ma secondo l’Organizzazione degli agricoltori il risparmio in molti casi può essere solo apparente visto che a fronte del basso costo non mancano i casi in cui il consumatore acquista generi alimentari di bassa qualità in quanto prodotti con materie prime scadenti. Materie prime la cui provenienza è tra l’altro spesso ignota con tutto quel che ne consegue in materia di acquisti consapevoli da parte delle famiglie. In sostanza va bene il discount, ma l’occhio vigile su quello che si compra occorre averlo sempre senza andare ad inseguire il risparmio ad ogni costo.

 

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