Spagna, moglie di Aznar è sindaco di Madrid

Svolta nella capitale spagnola. A Madrid, per la prima volta nella sua storia, ci sarà un sindaco donna e parliamo della moglie dell’ex premier José Maria Aznar, nonché ex leader del Partito Popolare, Ana Botella. Non c’è stata l’elezione diretta. Semplicemente, il sindaco uscente Alberto-Ruiz Gallardòn è stato elevato a ministro della Giustizia nel nuovo governo di Mariano Rajoy, per cui rappresentando lei l’ala destra del partito, in alternativa a quella centrista dell’ex primo cittadino, per un fatto di equilibri politici è stata premiata con l’ambita poltrona di sindaco. Ana Botella è una donna dal carattere forte e che rappresenta tutt’altro che una semplice ex First Lady.

Cattolicissima e per autodefinizione una “conservatrice tradizionalista”, Botella rappresenta un pò l’antitesi del zapaterismo, contraria da sempre ai matrimoni gay e alle politiche femministe e lo ostenta nelle occasioni in cui può.

Ma il suo, ripete sempre, non è un fatto religioso, bensì un ragionamento basato su elementi scientifici e politici. E’ un osso duro la Botella, che ora dovrà dimostrare nei quattro anni di mandato di essere in grado di guidare una città, che da sola rappresenta l’11% della ricchezza di tutta la Spagna.  Il budget che si ritroverà a gestire è di 5 miliardi di euro, ma anche il deficit è alto, al 5,3%. Non sarà facile governare la città, se è vero che il governo centrale ha annunciato grossi tagli agli enti locali, anche se in cambio non ha alzato le tasse, ma anzi le ha anche un po’ ridotte.

E sarà anche la voglia di darsi un obiettivo, una sfida, ma un consigliere socialista del comune di Madrid, dopo avere votato la sfiducia al neo-sindaco, sembrava persino contento quando ha affermato che da ora in avanti saranno dolori per i Popolari qui in città, perché con i tagli in arrivo i Socialisti al prossimo turno vincerebbero di sicuro.

Staremo a vedere. Per ora sappiamo che prudenzialmente Botella non ha fatto promesse ai madrileni, ma si è limitata a proporre una pista ciclabile di 4 chilometri. Forse, questa non sarà possibile, in tempi di crisi, ma c’è anche da dire che con il clima di austerità che si respira in tutta la Spagna, difficilmente un primo cittadino rischia di essere punito per una pista ciclabile o meno.

 

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