USA, Obama teme Romney e lo sfotte: sei Mr. 25%

Il caucus in Iowa è ormai archiviato. Adesso, l’attenzione si sposta tutta nel New Hampshire, dove tra quattro giorni si voterà per le primarie del Partito Repubblicano. E i sondaggi sarebbero unanimi nell’assegnare la vittoria con ampio margine a Mitt Romney, che in Iowa ha vinto su Rick Santorum per soli otto voti di scarto. Qui, invece, si parla di un ottimo 41%, contro il 18% del candidato libertario Ron Paul e un 8% e in ascesa di Santorum. Ci sono ancora margini per riposizionamenti, ma appare assai improbabile che qualcuno possa insidiare il primato di Romney, che guarda con forte interesse al dato del prossimo martedì. Dopo il New Hampshire, infatti, si voterà in South Carolina e in Florida, due stati chiave per il voto conservatore e lì Romney potrebbe avere qualche problema. Per questo, deve capitalizzare il successo il più possibile e presentarsi già in questi due stati come l’indiscusso vincitore della nomination.

D’altronde, in Italia diciamo che senza soldi non si canta messa. E mutatis mutandis, vale anche per la politica. Lo sanno bene i candidati minori, come lo stesso Santorum o l’ex speaker alla Camera, Newt Gingrich, che non sono mai riusciti a decollare nella loro campagna elettorale, per via di mancanza di dollari raccolti.

I Super-Pac, invece, cioè i comitati elettorali indipendenti, ma in realtà legati a uno dei due Partiti o anche a uno specifico candidato, hanno fatto la fortuna di Romney, che prima di Natale poteva contare già su 20 milioni di dollari, raccolti specie tra i finanziatori di Wall Street, che sin dal primo momento hanno puntato su di lui, ritenendolo un cavallo vincente. E se Santorum ha potuto sfruttare l’improvvisa popolarità datagli dall’Iowa, raccogliendo un milione di dollari in piccole donazioni, è evidente che il confronto con la macchina raccogli-soldi di Romney non regge.

E alla Casa Bianca si teme sempre di più un confronto a novembre con il mormone, ritenuto un moderato in grado di prendere voti tra i centristi. I sondaggi danno a Romney il 45% contro il 39% di Obama. Per questo, il presidente ha iniziato quello che ha tutta l’aria di essere un tormentone che userà in campagna elettorale contro il suo probabile avversario. “Sei Mr.25%”, ha affermato, riferendosi al fatto che Romney non sarebbe in grado di superare questa sogli di consensi tra i suoi stessi elettori. Ma dietro allo sfottò, c’è il timore di trovarsi davanti un avversario molto temibile.

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