Liberalizzazioni: continua lo scontro tra il governo e le lobbies di potere

Il tema delle liberalizzazioni torna in primo piano nell’agenda politica italiana. L’Antitrust ha infatti consegnato un rapporto dettagliato nel quale richiede interventi rapidi nei seguenti settori: taxi, energia, pubblica amministrazione, servizi pubblici locali, servizi postali, farmacieLe professioni sono invece una lobby di potere troppo forte e che gode di una grande maggioranza anche all’interno del Parlamento, quindi anche questa volta nessuno la toccherà. Spariranno le tariffe minime e la casta dei notai, forse, aprirà a qualche nuovo membro, magari non figlio di papà che fa la stessa professione.

Un decreto legge potrebbe arrivare a breve: la situazione del prezzo dei carburanti farebbe ipotizzare che il cronoprogramma che tale decreto sulle liberalizzazioni dovrebbe contenere, esordirà proprio con l’apertura a pompe di benzina multi-marche. Poi toccherà ai taxi: si mira a raddoppiare il numero delle licenze da 8000 a 16000, consegnandole ai tassisti attuali, che potranno rivenderle o affittarle (sarebbe un gesto di solidarietà nei loro confronti forse addirittura esagerato). Poi meno burocrazia nella pubblica amministrazione e nei servizi pubblici locali, a cominciare da energia e trasporti e parafarmacie da aprire a tutti i farmaci di fascia c.

Le proteste però si annunciano tremendamente forti: le grandi compagnie petrolifere ricordano che le spese delle pompe di benzina sono totalmente a carico loro e che quindi non sarebbe giusto permettere ai gestori di comprare benzina altrove. I tassisti vogliono bloccare le grosse città per protesta, come ai tempi del tentativo vano di Bersani. Duro anche l’atteggiamento dei farmacisti, che chiedono che si rispettino le delibere dell’ultima manovra economica.

I partiti sembrano invece voler appoggiare stavolta in toto il lavoro di Monti sulle liberalizzazioni (ma sono gli stessi che in Commissione Bilancio bloccarono molte di esse meno di un mese fa): Terzo Polo d’accordo, Pd chiede un’accellerata sul tema ed una parte del Pdl, capitanata dal buon Lupi, pronta anche a collaborare con proposte proprie. Scettico invece Gasparri, che promette la strenua difesa in Parlamento dei diritti dei professionisti e dei tassisti.

Il Presidente Monti dal canto suo precisa: “Se non si accettano misure storcendo la bocca oggi, ciò porterebbe a rovinare la vita ai giovani ed a chi non è ancora nato”.

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