Costa Concordia, il comandante in carcere

Molti punti oscuri della sciagura della Costa Concordia verranno chiariti dalla scatola nera della nave, recuperata ieri in serata dalla Guardia Costiera. Sarà utile agli inquirenti per capire come e perchè quella nave fosse lì dove non doveva, troppo vicino alla costa dell’Isola del Giglio e fuori rotta, secondo il procuratore di Grosseto Francesco Verusio, che ha disposto il fermo del comandante, Francesco Schettino, dopo aver smentito le sue dichiarazioni. Quest’ultimo aveva dato una versione diversa da quella al momento appurata, dichiarando che al momento dell’impatto con lo scoglio che ha squarciato per 70 m. la fiancata della nave, fosse su una rotta consentita e che lo scoglio non fosse segnalato sulle carte nautiche.

L’ipotesi che ha preso corpo in queste ore e che ha invece portato all’arresto del comandante è che la “manovra maldestra” di eccessivo ed imprudente avvicinamento alla costa sia stata effettuata volutamente dal comandante per consentire ai crocieristi di ammirare l’Isola del Giglio da vicino e salutare con il fischio di sirena gli isolani. E’ stato lo stesso sindaco, Sergio Ortelli, a spiegare che si tratta di una consuetudine diffusa per le navi che da Civitavecchia sono dirette a Savona: “Molte navi passano dal Giglio a salutare con un fischio di sirena gli abitanti dell’isola. E’ uno spettacolo molto bello vedere da terra la nave illuminata e anche dalla nave e’ suggestivo guardare l’isola nel buio, con tutte le luci accese. Ma questa volta e’ andata male”.

Al momento, infatti, si registrano 3 morti, 14 feriti e ancora 39 dispersi. Il comandante Francesco Schettino, 52 anni, originario di Meta di Sorrento (Napoli) è accusato di naufragio, omicidio colposo e abbandono della nave. Si sarebbe infatti trovato già a terra intorno alle 23.30, mentre sulla nave c’erano ancora passeggeri da soccorrere e trarre in salvo: le ultime scialuppe sarebbero partite alle 3 di notte. Insieme al comandante è indagato il primo ufficiale di plancia, Ciro Ambrosio. Buone notizie, invece, per un altro membro dell’equipaggio: i Vigili del Fuoco hanno liberato stamattina il commissario di bordo, Marrico Gianpietroni, intrappolato in uno dei locali allagati. 

Per quanto riguarda i 39 dispersi, la speranza è che si tratti di persone sfuggite ai controlli perché non intercettate una volta a terra negli attimi di concitazione seguiti al salvataggio. Le squadre dei sommozzatori sono rientrate in servizio stamattina per ispezionare le parti immerse.

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