Allergia al nichel: si deve stare attenti anche in cucina

Il Nichel è un metallo usato per la fabbricazione di molti oggetti di uso comune. Viene usato come materia prima o come “additivo” per la creazione di alcune leghe, come ad esempio l’acciaio inox. Data la frequente esposizione al contatto con questo metallo nella vita di tutti i giorni, alcune persone hanno iniziato a sviluppare un’allergia al nichel.

Al tempo dell’entrata in vigore dell’euro se ne sentì parlare largamente poiché le monete da 1 e 2 euro contengono questo metallo. Quello che molti non sanno è che è sempre più facile e frequente entrare in contatto con il nichel e che quindi dobbiamo porre un po’ di attenzione almeno quando è possibile. Ovviamente non potremmo fare a meno di maneggiare pentole e padelle in acciaio, e nemmeno con orologi, maniglie, cellulari, batterie, forbici e tanti altri oggetti. L’attenzione va posta però anche sul cibo e l’ambito culinario in genere.

Chi non ha sviluppato l’allergia al nichel non saprà che esso è contenuto in molti alimenti, soprattutto vegetali: si trova infatti sotto forma di solfato in alcuni legumi e verdure. Presente in pesticidi e concimi chimici usati per l’accrescimento di alcuni prodotto è inevitabile non ingerirne una certa quantità. Il nostro organismo tuttavia è ben preparato a schermarsi dai pericoli a cui viene sottoposto, sta quindi a noi aiutarlo con la scelta dei cibi consumati.

Stilando una sorta di classifica troviamo, tra gli alimenti che non contengono nichel, le carni rosse e bianche, pesce, latte, uova, mele ed agrumi. Semaforo giallo, quindi alimenti con scarsa presenza di nichel, per cetrioli, melanzane, pane, zucche, carote, marmellata, peperoni, banane e cipolle. Sarebbe invece consigliabile ridurre le quantità di frutta secca, legumi, alimenti in scatola, funghi, asparagi e lievito chimico.

Molti degli alimenti da assumere con cautela contengono anche elementi nutritivi indispensabili per il nostro organismo, pertanto non si consiglia l’eliminazione dalla nostra dieta ma semplicemente di non abbondare troppo nell’assunzione, almeno per quel che riguarda i soggetti “a rischio”. Il grosso problema è che non è facile isolare il nichel, in quanto è presente dappertutto, in quantità più o meno alte: è presente infatti anche nell’acqua.

Impostazioni privacy