Come le tearooms hanno supportato il suffragio femminile

Jane Pettrigrew*, un’esperta del mondo del tè, ha raccontato alla BBC come le tearooms e i tea shops hanno supportato il suffragio femminile. Una bella novità è scoprire che un luogo caldo e accogliente, come solo una sala da tè sa essere, è stato anche un luogo rivoluzionario. Tuttavia, se si conosce il valore e il significato della presenza di una stanza del tè nel nostro mondo occidentale, non si resta poi tanto sorpresi.

Ma tornando al suffragio femminile, alla fine del 19esimo secolo, le tearooms in Inghilterra erano l’unico luogo di ritrovo delle donne: per questo motivo, tali ambienti divennero anche il luogo dove parlare, discutere e portare avanti il movimento per i diritti delle donne. In molte zone della Gran Bretagna si organizzavano veri e propri tea parties di grandi dimensioni dove era previsto un discorso per l’occasione, ci si rilassava di fronte a una calda tazza di tè, invitando gli uomini e le donne ha godere di questa bevanda, rinunciando all’alcol.

Prima di quegli anni, la condizione femminile era drammatica: facendo degli esempi, le donne non erano accettate in luoghi di ristoro ed era considerato immorale poter usufruire dei servizi igienici pubblici. Per provvedere ai bisogni delle donne, iniziarono così a nascere alcuni clubs esclusivamente femminili e le tearooms divennero sempre più popolari, poiché riconosciute come luoghi di tutto rispetto in cui le donne potevano godere di una tazza di tè lontano dal frastuono delle strade di città e dal mondo. E così, all’insaputa dei gentiluomini, nacquero dei veri e propri luoghi al femminile dove poter conversare, anche di politica, e dove furono pianificate campagne e manifestazioni a supporto del suffragio femminile.

Le sale da tè hanno così avuto un ruolo centrale nella campagna per il movimento delle donne: i Bloods Young Hot si riunivano in un negozio di tè dello Strand; la Tea Room di Alan al 263 di Oxford Street pubblicizzava l’uso gratuito della sua ampia sala ai comitati di donne. Si racconta che, nel 1913, dopo il pellegrinaggio a Londra del National Union of Women Suffrage alcune donne del corteo andarono da Alan per la cena e senza dubbio per diverse tazze di tè.

Roger Fulford ha scritto nel suo libro In Votes for Women (1956) che l’indipendenza delle donne cresceva contemporaneamente allo sviluppo delle tearooms. Esistevano alcuni ristoranti dove le donne erano ammesse, ma le tearooms restarono il luogo ideale che dava un vero senso di libertà anche rispetto ai tea time in famiglia, diventando così nel tempo parte integrante del movimento di liberazione delle donne.

 

*Jane Pettigrew, autrice della Guida al tè di tutto il mondo, ha scritto ben 13 libri sulla sua amata bevanda. Insegna l’arte del tè e organizza periodicamente classi e corsi di degustazione. Questo è il sito di Jane Pettigrew, se desiderate ulteriori informazioni.

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