Diabete – il ciclismo per vivere un sogno alla Milano – Sanremo

Si può vivere un sogno sportivo pur essendo malati di diabete? La risposta è sì. Arriva dalla dimostrazione di un gruppo di ciclisti diabetici, che non si sono arresi alla loro patologia, e con sforzo e coraggio dichiarano al mondo che il diabete è una malattia che non può e non deve influire sulla tua vita e chiudere la prerogativa di vivere un sogno e realizzare un tuo desiderio. Parliamo della gara ciclistica Milano – Sanremo che sabato 17 marzo 2012 sarà l’evento inaugurale della stagione ciclistica; alla gara parteciperà anche la squadra Type 1, la quale è costituita anche da ragazzi con il diabete.

Questo a dimostrazione che i diabetici possono gareggiare alla pari degli altri sportivi che invece non patiscono questa malattia. Sanofi sostiene questa squadra, e l’amministratore nella figura di Arturo Zanni, ha affermato che questa malattia deve essere trattata con cura, attenzione, e soprattutto con tanta disciplina; qualità in essere anche dello sport professionale, come quello, appunto che si svolgerà sabato nella Milano – Sanremo.

Una vera missiva positiva atta a comunicare al mondo che il diabetico non può celarsi dietro ingannevoli difese, non può e non deve considerarsi diverso dagli altri; è vero che la sua vita è segnata da un meccanismo che funziona in modo sbagliato all’interno del suo corpo, ma, le regole per viverci e per farlo serenamente ci sono, è necessaria forza di volontà e soprattutto adattamento alle condizioni in cui ci si trova. Ancorarsi allo stato di malato non è sempre una buona soluzione per stare bene. Medici e specialisti hanno sempre asserito che il diabetico può vivere una vita normale a patto che impari a regolare la sua alimentazione e lo stile di vita.

Come sempre quando si parla di salute così come in questo stesso caso, si deve necessariamente fare riferimento allo sport e ad un’attività motoria anche modesta da svolgere costantemente, che aiuta sicuramente il malato di diabete a stare meglio.

Questo team Type 1 è nato grazie alla volontà di Phil Southerland, un giovane che nonostante fosse malato di diabete non ha voluto mettere da parte la sua passione per il ciclismo. Oggi questa è una squadra riconosciuta a livello internazionale. Di fatti questi corridori di ciclismo girano tutto il mondo inseguendo sempre ogni giorno il loro sogno e portando nel mondo questo loro messaggio di speranza, per quanti afflitti da questa malattia non hanno la giusta audacia per ribellarsi alla condizione di malato diabetico.

Arturo Zanni ha affermato che spesso si sono trovati a convivere anche altre realtà sportive, come quella della Fondazione Milan, che con un bellissimo evento, è riuscita a portare sui campi della scuola calcio, 70 bambini diabetici che si sono scontrati con altri bambini che invece non soffrivano di diabete.

Una bella manifestazione che è stata anche positiva per i genitori di questi bambini diabetici, che insieme alla collaborazione delle altre famiglie coinvolte, si è potuto in qualche modo superare uno scoglio molto difficile da valicare, quello del pregiudizio.

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