Inflazione 2012 si stabilizza al 3,3%

A valere sul corrente mese di marzo del 2012, l’indice dei prezzi al consumo rilevato dall’Istat ha fatto registrare una crescita anno su anno del 3,3%, la stessa rilevata sempre anno su anno nel mese di febbraio del 2012. A darne notizia in data odierna è stato proprio l’Istituto Nazionale di Statistica in base ai dati preliminari da cui è inoltre emerso come con la rilevazione di marzo l’inflazione già acquisita per il corrente anno sia a +2,3%. Nel complesso, quindi, il carovita in Italia rimane sopra la soglia del 3% ma mostra comunque dei segnali di stabilizzazione.

Tanto per cambiare anche per il corrente mese hanno in ogni caso influito sulla dinamica ascendente dei prezzi i beni energetici e poi a seguire i prezzi dei tabacchi e quelli dei servizi per il trasporto. Decisamente meno incoraggiante è invece il carovita calcolato sui cosiddetti beni a più elevata frequenza d’acquisto. In questo caso, infatti, dai dati preliminari Istat è emersa una crescita annua dei prezzi pari a ben il 4,6% rispetto al 4,5% della rilevazione del mese di febbraio del 2012.

Appresi i nuovi dati Istat, la Federconsumatori ha tutt’altro che esultato al dato stabile al 3,3% dell’inflazione. Questo perché di questo passo le ricadute a carico delle famiglie, per effetto dell’aumento dei prezzi, saranno pari in media a ben 1.334 euro. Di conseguenza l’Associazione dei Consumatori, rivolgendosi al Governo, ha chiesto che venga annullato l’aumento dell’Iva, dal 21% al 23%, programmato per il prossimo autunno. Altrimenti, e non ci vuole di certo il migliore degli economisti per stimarlo, si rischia l’ennesima raffica di rincari che peserà come un macigno sui consumi già stagnanti.

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