Sulle liberalizzazioni i farmacisti minacciano lo “sciopero del Viagra”

Sembra un pesce d’aprile ma è una cosa seria, la curiosa iniziativa del Sinafo (Sindacato Nazionale Farmacisti Dirigenti del SSN) della regione Lazio, lanciata ieri pomeriggio durante una manifestazione di fronte al Parlamento, in piazza Montecitorio. E’ stato ufficialmente dichiarato uno “stato di agitazione permanente” contro alcune disposizioni contenute nel decreto sulle liberalizzazioni, minacciando dal 30 aprile prossimo un inedito “sciopero del Viagra” in tutti gli ospedali e le aziende sanitarie locali.

“Vita dura per noi, niente viagra per voi” e “No Viagra No Party” sono solo alcuni degli slogan esposti dai farmacisti delle sole strutture pubbliche, che spiegano le loro rivendicazioni contro l’attribuzione di un punteggio più basso ai fini del prossimo concorso straordinario per l’assegnazione delle 5000 nuove sedi farmaceutiche.

Una penalizzazione che li vedrebbe indietro di almeno un 30% rispetto ai loro omologhi delle farmacie private e parafarmacie, una discrepanza causata dal mancato adeguamento dei titoli, fermo da 20 anni. La richiesta è stata già consegnata dal Sinafo in una missiva al ministro della Salute Renato Balduzzi, al presidente del Consiglio Mario Monti ed al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà. “Ci auguriamo da parte del governo una dimostrazione di equità e soprattutto di garanzia per i nostri precari, che altrimenti si vedrebbero scavalcati dagli altri” spiegano dal sindacato, e Loredana Vasselli, direttore Uoc Farmacie Territoriali Asl, conclude: “Altrimenti saremo costretti a far partire il provocatorio sciopero del viagra, un farmaco importante e richiesto ma che non mette a rischio la sicurezza del paziente“.

Intanto, sembra già che la singolare forma di protesta abbia attirato l’attenzione dei media esteri, che da più parti titolano: “Viagra Strike Threatened By Italian Pharmacists”

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