Doc' e Canzonissima: la musica dell'archivio live Rai rivive in grandi raccolte

Oggi qualità e musica sembrano essere due termini che non vanno a braccetto, e i grandi del passato lo sottolineano ogni giorno. La mossa della Rai in collaborazione con Sony è quella di  attingere ai grandi archivi rai live, per far rivivere e riportare nelle case quella grande musica che attraverso la televisione arrivava al cuore degli ascoltatori: a rendere concreto questo progetto è l’uscita di due grandi raccolte.

3 cd e 1 dvd per raccogliere le migliori performance live del programma “Canzonissima”, e ancora 3 cd e un dvd per raccogliere la grande musica di “Doc’ “: insomma ore infinite di musica e video per poter esplorare quel repertorio vasto e colto che testimonia il grande rapporto che la televisione italiana aveva stretto con la musica, portando alla ribalta grandi artisti come Eugenio Bennato e Gianna Nannini, per citarne qualcuno. Ma non manca la musica di colossi come Chet Baker, Miles Davis, Manhattan Transfer, Dizzy Gillespie, James Brown e Solomon Burke, sono solo alcuni degli esponenti di quella buona musica jazz, rock, pop e blues.

Testimonial che mai fu più azzeccato è Renzo Arbore, chi meglio di lui che ha saputo rendere esemplare il binomio musica e televisione poteva parlare di quest’iniziativa: “Doc’ ” era una trasmissione “educativa”, nata con l’obiettivo di far ascoltare la buona musica rock, blues, jazz, folk, classica ai giovani e a tutti quelli che l’apprezzavano. E’ il bello è che la buona musica di allora è ancora la buona musica di oggi”, così Arbore si esprime sul programma televisivo-musicale a cui aveva dato vita insieme a Monica Nannini e a Gegè Telesforo. Un trio che amava imporre alle case discografiche la musica da produrre e non farsi dominare, era la creatività che si opponeva al commerciale.

Ricchissimo e prezioso è anche il cofanetto di “Canzonissima” che raccoglie i live dei maggiori artisti della musica italiana tra gli anni ’60 e ’70: è una testimonianza però non solo di musica e performance, ma anche della televisione italiana, della professionalità e dell’originalità dei professionisti che l’animavano. La sigla di Sylvie Vartan, il famosissimo “Zum Zum”, la conduzione di Mina con Walter Chiari e Paolo Panelli, e il giovane Morandi di “Scende la pioggia”, fino ad arrivare a “Ma che musica maestro” quando la Carrà prese il timone della conduzione. E poi Massimo Ranieri, Don Backy, Orietta Goggi, Mino Reitano, Peppino di Capri, Nicola Di Bari. Era l’anno dei grandi: non solo dei grandi cantanti, ma anche dei grandi conduttori televisivi come Pippo Baudo, Walter Chari, Raffaella Carrà, Corrado, Raimondo Vianello, Johnny Dorelli, Loretta Goggi e dei grandi registi televisivi come il grande Antonello Falqui, Romolo Siena ed Eros Macchi.

L’obiettivo della Rai però è quello non solo di risvegliare i prestigiosi archivi Rai ma anche di mostrare come il servizio pubblico ha saputo raggiungere un alto livello qualità, musica, ascolto, spettacolo e professionalità. Luigi De Siervo, direttore commerciale della Rai, si espresso così a riguardo: “In entrambe le pubblicazioni salta agli occhi come in queste produzioni si fosse centrato l’obiettivo del servizio pubblico di coniugare qualità e ascolti. Queste performance mantengono il loro valore inalterato a distanza di decenni. E’ importante che le produzioni di qualità e successo non smettano mai di alimentare i palinsesti, in maniera da poter contare su un archivio che continui a crescere e da poter valorizzare in futuro”.

Per chi ha vissuto quegli anni e chi no, è una buona occasione per riscoprire “una televisione doc”: fatta di buona musica, professionisti e spettacolo. Previsti in uscita prossimamente anche i cofanetti di “Fantastico” e “Discoring”.

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