La Gdf torna nella sede del Carroccio a caccia del “tesoro” leghista in oro e diamanti

Le Fiamme Gialle sono tornate ancora poche ore fa nella sede milanese del Carroccio in via Bellerio, per acquisire nuova documentazione relativa all’inchiesta sui fondi neri della Lega Nord, concentrandosi in particolare sui bilanci e le spese degli ultimi anni e sulle relative “pezze giustificative”. Secondo le ultime notizie, i Pm milanesi avrebbero scoperto un altro “ammanco” sospetto quantificato in circa 200mila euro in diamanti, che sarebbero stati comprati dall’ex tesoriere Francesco Belsito con i soldi del partito. Nei giorni scorsi si era già saputo che era in corso una sorta di “caccia” degli inquirenti per scovare congrue somme di denaro investite in vari beni, e si era parlato di lingotti d’oro, stimando in “soli” 300mila euro il “tesoro” leghista

Ma nelle ultime ore sta prendendo sempre più corpo l’ipotesi di una cifra maggiore, 500mila euro tra oro e diamanti, ragion per cui la Guardia di Finanzia sta approfondendo i suoi accertamenti e le perquisizioni.

Le indagini hanno già circoscritto il periodo di acquisto dei lingotti d’oro, che sarebbe avvenuto nel dicembre 2011 utilizzando assegni circolari della Lega Nord preso una società di Pero (provincia di Milano) mentre per l’investimento in diamanti, Belsito avrebbe dovuto operare trasferendo i fondi della Lega sul suo conto personale, visto che l’acquisto dei diamanti è una operazione permessa solo alle persone fisiche.

Mentre la procura milanese indaga per reati concernenti la truffa e l’appropriazione indebita, anche la Procura della Corte dei Conti della Lombardia ha aperto un fascicolo su una parte dei rimborsi elettorali alla Lega Nord, 18 milioni di euro che adesso si presume non fossero nemmeno dovuti.

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