Un Chelsea di eroi guadagna la finale: Barça sbattuto fuori

Escono i più forti. Il Barça dei marziani torna sulla terra, eliminato dal Chelsea nella semifinale di Champions League: epilogo incredibile se si tiene conto che i Blues sembravano destinati a soccombere nonostante l’1-0 maturato a Stamford Bridge.

Nel calcio però contano i fatti e, soprattutto i gol. Lo sa bene Guardiola, che schiera un modernissimo 3-3-3-1 con il ritorno di Piqué in difesa ed il trio composto da Cuenca, Fabregas e Messi alle spalle di Sanchez.
Di Matteo conferma invece l’undici dell’andata, un 4-5-1 votato alla copertura delle fasce e con Drogba unico riferimento offensivo.

Non cambia la formazione né tanto meno l’atteggiamento, votato esclusivamente alla difesa ad oltranza. Il piano riesce bene in avvio, ma si avvertono segni di cedimento al 19′, quando Messi triangola con Fabregas ma spara incredibilmente su Cech. Il fortino si apre al 35′, quando Busquets fa impazzire il Camp Nou aprendo la rimonta su assist di Cuenca. La vera svolta della partita arriva pochi minuti dopo, quando il Chelsea dopo Cahill (uscito per infortunio e sostituito da Bosingwa) perde anche Terry: il capitano dei londinesi colpisce Sanchez con una ginocchiata a palla lontana. Inevitabile il cartellino rosso, sebbene il gesto non sia particolarmente violento.
E per la squadra di Roberto Di Matteo le speranze sembrano spegnersi al43’, quando Sanchez recupera un pallone a metà campo e innesca Messi.La Pulce filtra per Iniesta, che con il piattone non può proprio sbagliare. Chi  sbaglia e anche clamorosamente è la difesa del Barça, che viene bucata nel recupero dal passaggio di Lampard per Ramires che, con incredibile freddezza colpisce sotto la sfera scavalcando Valdes in pallonetto.

Rete che cambia tutto nella testa del Barça, che torna in campo nella ripresa attaccando a testa bassa. Il Chelsea si difende ancora di più, con Drogba a fare il terzino aggiunto: l’ivoriano provoca il rigore con un maldestro intervento su Fabregas. E qui entra in gioco la fortuna. Già tanta all’andata a Stamford Bridge, ancor di più quando Messi si presenta al dischetto e spara colpendo la traversa.
L’assalto è totale, con Cuenca che viene murato da Cech ed ancora Messi che centra il palo all’82’. Il fortino londinese sembra poter cadere da un momento all’altro, ma in pieno recupero ci pensa il neo entrato Torres a tornare alla ribalta finalizzando il contropiede del 2-2 dopo aver messo a sedere Valdes.

Il Barça cade, sfortunato ma anche stanco e conferma la regola che non vuole due successi consecutivi per una squadra in Champions League. Il Chelsea invece gode e ringrazia Di Matteo, l’allenatore italiano che in poche settimane ha cambiato completamente la stagione dei Blues: merito di un grande spirito di sacrificio da parte di tutti i giocatori, disposti a difendersi ad oltranza e stringere i denti per poi colpire al momento giusto. Al diavolo lo spettacolo, per arrivare in finale a Monaco si fa questo e altro.

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