Incentivi rinnovabili: revisione penalizza le PMI

Dal 2010 ad oggi in Italia ci sono stati, solo nel settore del fotovoltaico, investimenti per oltre 20 miliardi di euro che hanno portato lo Stato ad incassare tra Iva ed imposte ben 8 miliardi di euro. A fornire questa stima è stata la Confartigianato nel ricordare inoltre come il mercato delle rinnovabili in Italia conti la bellezza di 85 mila PMI che danno lavoro ad oltre 200 mila persone. Trattasi in molti casi di piccoli produttori di impianti di produzione di energia pulita, ma anche addetti alla manutenzione ed all’installazione.

Il settore ha tra l’altro contribuito a creare nuovi posti di lavoro anche in questi anni di crisi, ma ora la revisione delle incentivazioni rischia di bloccare gli investimenti. Ad affermarlo con una nota ufficiale è stata proprio la Confartigianato dopo che i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente hanno presentato i Decreti per la revisione delle incentivazioni.

L’Associazione degli artigiani ritiene necessarie delle modifiche e dei correttivi visto che, tra l’altro, i Decreti introducono procedure burocratiche e meccanismi per la prenotazione degli incentivi che non solo rischiano di bloccare gli investimenti nella green economy, ma vanno a penalizzare proprio la filiera che si occupa della progettazione, installazione e manutenzione dei piccoli impianti di produzione di energia pulita. Con la conseguenza sia di ricadute occupazionali negative, sia del rischio che l’Italia non raggiunga gli obiettivi di riduzione delle emissioni concordati in sede europea. E così, congiuntamente, Confartigianato, Casartigiani e Cna hanno chiesto non solo una revisione dei Decreti, ma anche l’istituzione di un tavolo permanente sulle fonti rinnovabili.

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