Vettel, la tigre malesiana

Sepang- È finito come era cominciato questo secondo Gp di formula 1 della stagione 2013 con il tedesco della Red Bull primo in qualifica e primo al traguardo.
I colpi di scena non sono mancati, purtroppo, a discapito della Ferrari.

Grande partenza di Alonso che alla prima curva, per troppa foga, tampona la Red Bull danneggiando la parte anteriore della rossa. Ostinato, lo spagnolo, ha proseguito per un giro avendo, poi, la peggio uscendo di pista senza musetto. Gara finita e zero punti in classifica.

Ma l’episodio principale è tutto negli ultimi giri, quando Vettel con un sorpasso con le “palle” supera il suo compagno di squadra Weber e va a vincere il Gp malesiano.

Capelli strappati al muretto della Red Bull, nessun saluto tra Vettel e Webber sul podio e la polemica di un sorpasso troppo “pericoloso” può avere inizio. Così come quella in casa Mercedes tra Hamilton e Rosberg, dove quest’ultimo, palesemente più veloce del suo compagno di squadra, è stato bloccato da ordini di scuderia.
La domanda nasce spontanea, ma dove sono finiti i piloti veri, i sorpassi provati in ogni dove, la lotta tra i compagni di squadra?
Mi sembra più una “formula per signorine”, dove nessuno può uscire da rigidi schemi imposti dalla FIA pena sanzioni e bacchettate.
Come non rimpiangere i grandi sorpassi degli anni ottanta, ma anche i duelli Senna – Prost, il leone Mansell e il cannibale Shumacher.

Onore, quindi, a Vettel che ha dimostrato che le regole sono fatte per essere trasgredite e bravo ad Hamilton al primo podio su Mercedes. Vanno via a mani basse la Ferrari con Massa solo quinto e la Lotus con Raikkonen nelle retrovie.

Vediamo quanto dureranno queste polemiche e che impatto avranno tra i compagni di scuderia di Red Bull e Mercedes.

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