Il design italiano consacra la sua eccellenza nel mondo

Quando si parla di design italiano si tende a definire tutte quelle realizzazioni inventate e manufatte in Italia in quei campi che vanno dalla progettazione d’interni, al design di moda, fino alla progettazione architettonica ed automobilistica.

Il termine design, all’interno dell’ambito della storia dell’arte, viene inserita nel manifestarsi della rivoluzione industriale, con la nascita delle fabbriche e quindi della industrializzazione delle città. Purtroppo l’Italia, rispetto al resto dell’Europa vede svilupparsi molto tardi questa emancipazione, ma nonostante questo già nel 1902, all’interno dell’Esposizione di Torino, grazie all’avanguardia Liberty, i cui esponenti erano Carlo Zeno e Vittorio Ducrot.

Il grande merito che tutt’oggi fa del design italiano una eccellenza nel mondo, è sempre stata la sua capacità di sperimentazione, diversificando il mercato del momento, muovendo i primi passi nel settore auto ed aereo. Ne è testimonianza, agli inizia del 1900, la nascita della FIAT, la LANCIA e l’ALFA, oggi meglio conosciuto come Alfa Romeo. Nel 1915 Giacomo Balla e Fortunato Depero decidono di estendere le loro ricerche nel design, nell’ambito del mondo dell’arredo.

Con l’entrata in guerra la richiesta da parte dell’esercito di mezzi di trasporto ed armi fece crescere in maniera esponenziale la produzione di automobili e, di conseguenza, la produzione di energia elettrica. In questo delicato periodo la produzione è nelle mani di grandi colossi quale la FIAT di Gianni Agnelli, la Pirelli di Alberto Pirelli e la Falck di Giorgio Enrico Falck.

Sempre nell’ambito dei mezzi di trasporto la vera consacrazione del design italiano avviene nel 1948 con la nascita della Vespa della Piaggio, realizzata dall’ingegnere Corradino D’Ascanio e la Lambretta della Innocenti disegnata da Cesare Pallavicino e Pierluigi Torre.

Nell’ambito del design d’interni l’Italia si distingue grazie alla realizzazione di quelli che oggi sono definiti veri e propri pezzi di storia del nostro Paese come la macchina per cucire Mirella della Necchi o come modelli di macchina per il caffè, come la Bialetti, che enfatizzata il rito del caffè, tipico delle abitudine italiane e la macchina da scrivere ideata dalla Olivetti.

A partire dagli anni ’60 si moltiplicano i riconoscimenti all’eccellenza del design italiano nel mondo. A Londra vengono organizzate addirittura due mostre, che elogiano il design italiano nell’ambito dei mezzi di trasporto fino ai tralicci dell’energia ideati dall’Edison. Numerose sono le mostre che ogni anno bengono dedicate al design italiano come quella di pochi giorni fa a Parigi. Ma è a Milano che si assiste alla vera celebrazione del design italiano con la Triennale.

Negli ultimi 20 anni il design made in Italy vede la collaborazione di diversi designer a livello mondiale come i fratelli Campana, Zaha Hadid e Jean Nouvel per Alessi, vero simbolo del design italiano nell’ambito della realizzazione di oggettistica d’interni.

Parlando del design italiano è quasi impossibile non parlare di Milano, città in cui nascono Charme, fondato da Luca Cordero di Montezemolo il quale acquisì l’azienda di arredamento Poltrona Frau ed Opera di Bulgari. Ma Milano è anche design nella moda, difatti non sono pochi gli stilisti che hanno scelto Milano come sede delle loro aziende sia nel settore abbigliamento che arredo d’interni, quali Nino Cerruti e Giorgio Armani. Proprio quest’ultimo dedicò una intera collezione al settore casa, disegnata dallo stilista stesso.

Tra gli altri è bene ricordare alcuni designer che hanno fatto la storia del design italiano quali Bruno Munari, Carlo Scarpa, Ettore Sottsass, Giò Pomodoro, Giorgetto Giugiaro.

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